LAMPEDUSA – Sono 270, con sette diversi barchini, i migranti giunti all’alba a Lampedusa. Ieri, con 31 arrivi, erano approdate nell’isola 784 persone. All’hotspot di contrada Imbriacola ci sono circa 1.871 ospiti a fronte di 350 posti disponibili. Con motovedette e traghetti oggi si proverà, secondo le disposizioni della Prefettura di Agrigento, ad alleggerire la struttura d’accoglienza.
La motovedetta Cp327 della guardia costiera ha soccorso, a 35 e 25 miglia dalla costa, prima un barchino di 6 metri e poi uno di 10, salpati da Zuwara in Libia, con 20 egiziani, eritrei, sudanesi e palestinesi, poi un altro gruppo di 80 egiziani, siriani, marocchini e bengalesi. La motovedetta della guardia di finanza, a poco meno di 3 miglia dal porto, ha invece recuperato 22 tunisini, fra cui una donna, su una barca salpata da Sidi Mansour in Tunisia.
La motovedetta Cp319 della Guardia costiera, fra 25 e 3 miglia dalla costa, ha intercettato un barchino partito da Sfax con 30 migranti, fra cui 10 donne, che hanno detto di essere fuggiti da Camerun, Costa d’Avorio, Guinea e Burkina. Prima era stata agganciata un’imbarcazione di 11 metri, salpata da Zuara, in Libia, con 45 egiziani e bengalesi. I natanti erano alla deriva, così come la barca di 10 metri con 73 egiziani, bengalesi, marocchini e sudanesi. A loro si sono aggiunti i 22 tunisini che erano su un’imbarcazione di 5 metri, partita da Chebba, che sono stati intercettati a 3 miglia dal porto da una motovedetta della guardia di finanza.
“Oggi iniziano i trasferimenti con i traghetti di linea, domani arriverà la nave Diciotti e si provvederà celermente a svuotare l’hotspot. Chiedo con forza alla prefettura di Agrigento e al ministero dell’Interno di predisporre, almeno per tutto il periodo estivo, una nave umanitaria”, ha detto il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino, analizzando la situazione del centro d’accoglienza di Lampedusa. “Con una nave umanitaria, così come succedeva con le navi quarantena, riusciremmo a tamponare il sovraffollamento almeno durante l’estate. Si eviterebbero scene di degrado, rischi per la salute e non saremmo in perenne emergenza hotspot”, aggiunge. Sull’isola, intanto, è saltata la fibra ottica e neanche il Comune riesce a lavorare senza internet.
“Anche le forze dell’ordine sono stremate, Lampedusa non può diventare un enorme campo profughi”. Il vice sindaco di Lampedusa e commissario cittadino della Lega, Attilio Lucia, torna a chiedere – lo aveva già fatto all’inizio del mese – “aiuto” al suo leader Matteo Salvini, che ieri ha chiamato dicendogli “di venire al più presto sull’isola, di darci una mano – spiega Lucia -. Abbiamo disagi enormi e il degrado è tornato all’hotspot. I migranti dormono a terra su materassini in gommapiuma, sistemati sotto gli alberi per cercare refrigerio dalle temperature roventi di questi giorni. Le condizioni igieniche sono precarie, né potrebbe essere altrimenti, visti i numeri”.
“La ministra Lamorgese si è dimostrata inadeguata. Lo dicono i numeri. Salvini è stato l’unico ad aver fermato gli sbarchi. Ecco perché hanno cercato di ‘farlo fuori’. E poi hanno smantellato i decreti sicurezza – conclude Lucia -. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. La difesa dei confini deve tornare a essere una priorità della politica e davanti a un’Europa silenziosa e indifferente”.