AGRIGENTO – La Guardia di finanza ha sequestrato beni nei confronti di un imprenditore edile sottoposto a procedimento di prevenzione perché ritenuto contiguo a Cosa nostra. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Palermo su proposta della Dda. L’imprenditore è stato arrestato nel 2018 ed è imputato (con sentenza di condanna in primo e secondo grado) per il reato di favoreggiamento personale aggravato per aver aiutato un pregiudicato mafioso della provincia di Agrigento, ad eludere le investigazioni a suo carico.
Le indagini hanno consentito di ricostruire gli asset patrimoniali e le disponibilità finanziarie riconducibili all’imprenditore anche indirettamente, poiché formalmente intestati a propri familiari, nonché individuare – tra questi – quelli acquisiti in un periodo in cui la redditività manifestata non giustificava la disponibilità delle risorse necessarie per tali investimenti, consentendo di attivare la presunzione che si trattasse di fondi di provenienza illecita ai sensi del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione. Il patrimonio è costituito dal compendio aziendale di una ditta agrituristica e di un’impresa commerciale, appezzamenti di terreno, polizze assicurative e depositi bancari per un valore complessivo stimato in oltre un milione si euro.