L’insufficienza renale è lo stadio ultimo e più grave della malattia renale cronica. Per questo motivo viene anche chiamata con un acronimo Esrd, ossia malattia renale allo stadio terminale. Il paziente entra nell’ultimo stadio della malattia renale cronica nel momento in cui i reni smettono di funzionare in maniera corretta impedendo così la sopravvivenza del paziente senza dialisi o trapianto di rene. La causa più comune della Esrd è il diabete seguito dall’ipertensione. Altre cause dell’insufficienza renale sono: il rene policistico o altre malattie genetiche, alcune malattie autoimmuni, come il lupus e la nefropatia, problemi al tratto urinario.
Su un aspetto molto importante l’ospedale Maggiore-Nino Baglieri di Modica ha presentato un lavoro di ricerca. Il titolo è “La Qualità del sonno in pazienti Esrd prima e dopo l’emodialisi”. Lo ha curato il Servizio di Psicologia con il team composto da Agata Romeo, psicoterapeuta, insieme a Giulia Belluardo, specialista in neuroscienze cognitive, Letizia Frasca e Ivana Di Stefano psicologhe, insieme al reparto di Nefrologia, con il direttore Walter Morale e i dirigenti medici Concetto Sessa, Dario Galeano, Ivana Maria Grazia Alessandrello e Viviana Scollo.
L’obiettivo dello studio, presentato anche al 17° Congresso Europeo di Psicologia, è stato quello di indagare e comparare l’andamento della qualità del sonno in pazienti in Esrd, prima e tre mesi dopo l’inizio del trattamento emodialitico cronico, un topic, dunque, innovativo e ancora poco conosciuto. Il campione era composto da pazienti in carico al reparto di Nefrologia e Dialisi. Dai risultati è emerso che prima dell’avvio al trattamento emodialitico sussiste una scarsa qualità del sonno e che dopo l’avvio al trattamento la qualità del sonno va incontro a un peggioramento, in particolare nei primi tre mesi di emodialisi.
Nelle foto il team della psicologia con da sinistra verso destra: Romeo, Belluardo e Frasca e il team della nefrologia con da sinistra Sessa, Morale e Galeano