PALERMO – Nell’ambito di un’indagine della Direzione distrettuale antimafia, i carabinieri del Ros di Palermo hanno arrestato il luogotenente dell’Arma Gianfranco Antonuccio, in servizio al Reparto investigativo della Compagnia di Licata. Il militare è accusato di induzione a consegnare denaro, traffico di monete false e rivelazione di segreto d’ufficio. Tra gli elementi a carico di Antonuccio ci sono le dichiarazioni dell’avvocato Angela Porcello, ritenuta tra i capi di Cosa nostra agrigentina, finita in manette in un’indagine che ha svelato il suo ruolo di intermediario con boss di spicco detenuti.
La donna ha dichiarato ai pm che il carabiniere avrebbe chiesto 1.500 euro al suo compagno, il capomafia Giancarlo Buggea, quando questi era ai domiciliari. Antonuccio, incaricato di controllare che Buggea rispettasse le prescrizioni imposte dalla misura, avrebbe in cambio chiuso un occhio sul comportamento del boss. Il nome del carabiniere ricorre in diverse intercettazioni dalle quali emergono anche suoi rapporti con un’organizzazione di trafficanti di droga.
Il luogotenente 4 anni fa aveva ricevuto un encomio dalla Legione dei carabinieri. “In precedenti operazioni di servizio – si legge – si era distinto dando piena prova di elevata professionalità, spiccato acume investigativo e non comune dedizione al servizio; adesso in un’area caratterizzata da omertà e diffuso timore di ritorsione ha condotto una prolungata attività investigativa che ha consentito di individuare gli autori dell’incendio a scopo intimidatorio ai danni di una casa del sindaco di Licata”.