La Procura di Catania, nell’ambito delle indagini a carico di un 28enne indagato per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali ed estorsione, ha richiesto e ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale etneo ed eseguita dai carabinieri di Mascalucia che hanno associato il giovane al carcere catanese di Piazza Lanza.
Le indagini hanno fatto luce sui reiterati episodi di violenza e minacce nei confronti dei genitori e della sua compagna, tutti conviventi sotto lo stesso tetto. L’abitazione era diventata teatro di tensioni e paure, messe in scena quotidianamente dal giovane, in un clima di terrore, con stati collerici improvvisi e aggressioni fisiche nei confronti dei familiari avvenuti spesso anche alla presenza di suo fratello minorenne e dei suoi stessi due figli minorenni.
Gli scatti d’ira del giovane, conseguenti talvolta al rifiuto della madre di soddisfare le sue pretese economiche oppure di avere le chiavi dell’auto, si traducevano in azioni distruttive sistematiche delle suppellettili e dei mobili della casa. I numerosi episodi di violenza, cominciati a partire dal marzo 2020, si concludevano con schiaffi alla madre per il rifiuto alle sue richieste estorsive di consegnargli denaro per acquistare droga, oppure, come in un episodio del marzo 2022, nella distruzione del tavolo della cucina e del vetro del portone di ingresso di casa.
Il 28enne, inoltre, nel mese di giugno scorso, ha sputato in faccia alla madre colpevole di avergli negato una sigaretta e, dopo averla minacciata di morte e lanciatole addosso delle sedie, l’ha colpita alla testa con il modem della televisione causandole lesioni guaribili in 15 giorni. Le angherie, subite dai familiari per il timore di scatti di violenza, si sono protratte fino alla fine del mese di giugno scorso quando ha anche spinto la madre giù per le scale, rompendole il telefono cellulare.
Minacce di morte e percosse anche per la compagna, tra l’altro in presenza di entrambi i figli minorenni, che non mancava di inveire contro la donna con epiteti volgari. L’uomo, nel corso dell’ultimo episodio verificatosi lo scorso 15 giugno, al culmine di una violenta lite con la compagna le ha stretto con forza le braccia mentre tre giorni prima l’ha colpita con violenza provocandole svariate ecchimosi sulle braccia e sui fianchi. La donna, così, succube del compagno, anche dopo l’intervento dei carabinieri, aveva deciso di continuare a vivere con lui.