Spesso in medicina per somministrare soluzioni nutrienti o farmaci non è possibile utilizzare la via orale o non si possono fare ripetute punture endovena. Lo specialista decide a quel punto di inserire una sorta di porta fissa con il circolo sanguigno inserendo il cosiddetto catetere centrale. In particolare quello ad inserimento periferico, cosiddetto Picc, dall’inglese Peripherally inserted central catheter è un tipo di catetere che può essere usato per terapie chemioterapiche di lungo periodo, terapia antibiotica o nutrizione parenterale totale.
Si tratta quindi di un’alternativa valida e poco invasiva rispetto ai cateteri venosi centrali per via succlavia, giugulare o femorali, che hanno un più alto tasso di infezione catetere correlata. Inoltre i cateteri venosi centrali possono provocare complicanze più o meno gravi se non eseguite da mani esperte e competenti, come lo pneumo-emotorace (aria-sangue nello spazio pleurico del polmone o nel torace), mentre i Picc non hanno questo tipo di problema, dato che sono ad inserzione periferica ed ecoguidati.
Il rischio di ledere strutture nobili e particolarmente pericolose è quasi nullo. Possono tranquillamente essere inseriti in pazienti con pochissime piastrine ed immunodepressi come i pazienti ematologici. E’ un dispositivo che può essere impiantato da infermieri esperti che hanno conseguito un master in accessi venosi o un training adeguato. Nella legislazione italiana l’impianto, infatti, è di stretta competenza medico/infermieristica.
Avere quindi sul territorio un centro specializzato è molto importante e l’Asp di Palermo ha attivato al Pta Centro di via Turrisi Colonna il primo ambulatorio territoriale proprio per il posizionamento di cateteri vascolari ad inserzione periferica. Tutte le attività vengono assicurate da personale infermieristico opportunamente formato, in possesso di certificazione che, attraverso un training adeguato, attesta l’acquisizione di competenze specifiche nel posizionamento e gestione degli accessi vascolari.
“Il posizionamento di cateteri vascolari a inserzione periferica – spiega Laura Calcara, responsabile del Picc team aziendale – veniva prima fatto esclusivamente in ambito ospedaliero nelle strutture dedicate dell’Ingrassia e di Villa delle Ginestre a Palermo, Cimino di Termini Imerese e Madonna dell’Alto di Petralia Sottana. Adesso gli utenti hanno a disposizione un nuovo ambulatorio territoriale che assicura sia i posizionamenti che la gestione degli accessi vascolari”. Se applicato in modo costante e completo, Il Picc permette di ridurre significativamente fino quasi ad azzerare l’incidenza di complicanze quali venipunture ripetute, ematomi, fallimento della manovra, puntura arteriosa accidentale, danno del nervo mediano, infezioni e trombosi venose associate al catetere.