Di tubercolosi in Italia si parla solo in occasione di nuovi focolai. A partire dagli anni Cinquanta, l’incidenza di nuovi casi è notevolmente diminuita nel nostro come in molti Paesi dell’Europa occidentale. Di conseguenza l’attenzione al problema, il grado di sospetto diagnostico e le competenze specialistiche sono diventate meno diffuse. Ma non dimentichiamo che in Italia si verificano ancora più di 4 mila nuovi casi di Tbc all’anno: un dato che, se da una parte classifica l’Italia tra i Paesi a bassa endemia, dall’altra continua a rappresentare una realtà sanitaria che richiede formazione degli operatori, strategie di prevenzione e attività di controllo. Numerose le complicanze di questa malattia infettiva.
Una di queste la meningite tubercolare che è una delle più gravi forme di infiammazione dovuta al batterio che causa la Tbc, il Mycobacterium tubercolosis. Le percentuali di mortalità o di danni neurologici permanenti arrivano fino al 50%. Il reparto di Neurologia dell’ASP Ragusa, diretto da Antonello Giordano (nella foto), ha individuato un caso di questa forma di TBC non tra le più frequenti. La meningite, diagnosticata e trattata in reparto, è stata attentamente monitorata attraverso le variazioni flussimetriche della circolazione cerebrale ed ecocolordoppler transcranico. Lo specialista del reparto, Giuseppe Zelante, dirigente medico, presenterà il caso al prossimo Congresso Europeo di Neurosonologia che si terrà a Lisbona in ottobre.