BALESTRATE (PALERMO) – Un armadietto all’ingresso invita i visitatori a deporre i telefoni nei cassetti. Un cartello ben visibile ne vieta espressamente l’utilizzo. Ha aperto finalmente i battenti il parco giochi di Balestrate, noto per essere il primo dove è vietato usare smartphone e strumenti tecnologici per chattare o andare sui social. Il progetto è stato ideato e promosso dall’associazione Genitori balestratesi che 5 anni fa è scesa in campo dopo che il vecchio parco era stato totalmente distrutto e trasformato in un parcheggio per auto.[fvplayer id=”147″]
L’area appartiene alla scuola elementare Aldo Moro, è grande circa mille metri quadrati ed è recintata, garantendo la totale sicurezza per i bambini lontano dal traffico e dai pericoli della strada. Per far fronte alla carenza di risorse pubbliche, l’associazione ha raccolto circa 30 mila euro di donazioni da parte di cittadini e attività commerciali. Inoltre, ha realizzato il progetto che ha consentito al Comune di ottenere un finanziamento di circa 40 mila euro dall’assessorato regionale alle Politiche sociali. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Comune e con l’istituto comprensivo Rettore Evola e ha visto all’opera decine di artigiani, professionisti locali, volontari ed esperti per garantire la massima accessibilità e inclusività.
“Questo parco – spiega l’ideatore Riccardo Vescovo – nasce con l’obiettivo di lanciare un segnale, a genitori e bambini, di attenzione e cura dei beni pubblici. Non usare social e smartphone significa riflettere sull’importanza della realtà che ci circonda, riscoprire i valori autentici della vita. Per dirla con le parole di Papa Francesco, è un invito a essere più sociali e meno social”.
Centinaia ogni giorno i visitatori: “Per bambini e genitori è una grande novità – dice Piera Testaverde, presidente dell’associazione Genitori balestratesi -. I piccoli sono molto attenti a seguire il divieto, anche gli adulti trovano piacevole staccare la spinta per qualche ora. Abbiamo inserito anche dei giochi di una volta per favorire a nonni e bambini di stare insieme”.