L’alleanza tra Pd e M5s alle Regionali in Sicilia è saltata. Tra lo stupore, a quanto pare, dei dem. “Ho appena saputo – commenta Caterina Chinnici, candidata governatrice in Sicilia per l’area progressista dopo avere vinto le Primarie -. Attraverso le primarie mi era stata affidata la guida di una coalizione che non esiste più. Tanta rispettosa e paziente attesa per ritrovarsi ora in uno scenario stravolto che di fatto azzera tutto e impone nuove riflessioni nel pochissimo tempo rimasto”.
La notizia della rottura è stata commentata anche da Claudio Fava, leader dei Centopassi, che è stato anche lui candidato alle primarie del centrosinistra in Sicilia: “Adesso chiediamo a Caterina Chinnici di dirci, subito, non domani o tra tre giorni, se è ancora la candidata della coalizione a presidente della Regione Siciliana. Se entro oggi non avremo parole chiare su come e con chi procedere in questa campagna elettorale, se non ci sarà immediatamente un luogo di discussione su tutte le scelte strategiche e di governo, vorrà dire che la coalizione progressista non esiste più. E il movimento Centopassi ne trarrà le conseguenze”.
“Dispiace doverlo dire, ma Conte è un bugiardo – continua Fava -. Come nella favola del lupo e dell’agnello ha continuato ad alzare la posta cercando un pretesto per rompere: prima il programma, poi gli assessorati, poi il listino… Conte aveva deciso di uscire dalla coalizione nel momento stesso in cui ha scelto di candidarsi a Palermo. Non ha avuto l’onestà politica e umana di dirlo. Ma almeno adesso faccia a meno di arrampicarsi su altri improbabili pretesti”.
Intanto, il segretario siciliano del Pd, Anthony Barbagallo, ha rinviato nuovamente – dalle 14 alle 20 – la direzione regionale dei Dem: si tratta del quarto rinvio consecutivo. Rimane in stallo di conseguenza la formazione delle liste, che devono essere presentate fra tre giorni.
“A Giuseppe Conte dico, intanto, che la dignità è mantenere la parola data. E questa rocambolesca giravolta di oggi del suo Movimento è tutt’altro che degna – ha commentato Barbagallo -. Quello del M5s è alto tradimento nei confronti dei siciliani che hanno creduto al fronte progressista. Il Movimento 5 stelle in Sicilia aveva condiviso l’opposizione a Musumeci e in virtù di questo ha sottoscritto un patto per le primarie di coalizione. Hanno garantito il sostegno alla candidata vincitrice, Caterina Chinnici e il Pd aveva detto, più volte nei giorni scorsi, sì a tutte le richieste da loro avanzate”.
“Alcune anche premature per non dire stravaganti. Abbiamo atteso fiduciosi ma chiaramente oggi di fronte a questa presa di posizione inspiegabile prendiamo atto che la coalizione progressista finisce qui. Il M5s si assume la responsabilità di sciogliere una alleanza e una coalizione per la quale abbiamo lavorato per anni e chiamato al voto oltre 30 mila siciliani in uno sforzo comune non indifferente, vanificato da scelte politiche che nulla hanno a che fare con la Sicilia e i siciliani”, ha concluso.
In questo quadro di grande confusione, arriva il ritiro della candidatura del segretario provinciale del Pd, Angelo Villari: “Quanto è avvenuto in queste ore è il risultato di una gestione da parte del segretario regionale del Pd, personalistica e in assenza di collegialità. Da segretario provinciale di Catania, seconda città della Sicilia, apprendo solo dalla stampa quanto è avvenuto, che ha mortificato le strutture provinciali e tutto il gruppo dirigente siciliano. L’intera comunità politica regionale è stata lasciata all’oscuro in queste ore con continui rinvii degli organi del partito”.
“Da giorni sono sulla stampa per una incandidabilità inesistente, priva di fondamento giuridico, senza alcuna solidarietà politica. Sono io oggi che, in questo fallimento, ritiro la mia disponibilità a candidarmi in un partito che partendo dal ‘campo largo’ si è ridotto alla totale irrilevanza politica. Spero che anche il segretario regionale, a questo punto, abbia il coraggio di ritirare la sua candidatura al parlamento nazionale, perché la nostra comunità non capirebbe un tale premio”.