La presenza di aree verdi nelle aree urbane e il basso inquinamento dell’aria hanno un impatto diretto sulla diffusione del Covid tra i cittadini, e riducono il numero di contagi e decessi legati al coronavirus. Lo rivela uno studio italo-spagnolo condotto dalla Società Italiana di medicina ambientale (Sima) in collaborazione con l’Università Complutense di Madrid e l’Università del Sannio. La ricerca, pubblicata sulla rivista “Environmental Research”, è stata condotta in 10 grandi città italiane (Roma, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Torino e Venezia) e 8 province spagnole con più di 500 mila abitanti (Madrid, Barcellona, Valencia, Siviglia, Saragozza, Malaga, Las Palmas e Bilbao) analizzando i dati georeferenziati riferiti ad incidenza, ricoveri o decessi per COVID-19, l’estensione delle aree verdi pubbliche nelle varie città e le concentrazioni medie annue di PM2.5 nell’aria sul territorio.
Al netto delle diverse dinamiche di contagio legate alla densità di popolazione, i risultati dello studio mostrano in modo inequivocabile come l’impatto del Covid in termini di contagi, ricoveri e decessi sia stato inferiore in quelle città che vantano una maggiore estensione del verde pubblico e minori concentrazioni di PM2.5. In base ai dati elaborati dalla Società Italiana di Medicina Ambientale, ad un incremento di un km2 di aree verdi urbane per 100.000 abitanti corrispondono circa 68 contagi in meno tra la popolazione, 1 ricovero risparmiato e 115 decessi evitati. Ancora più pronunciato l’effetto dell’inquinamento atmosferico, laddove ad ogni incremento di 1 microgrammo per metro cubo di PM2.5 (sempre per 100.000 abitanti) corrispondono 367 contagi in più, 2 ricoveri e addirittura 796 morti evitabili.
“Si tratta di un’ulteriore prova che l’ambiente influisce direttamente e in modo rilevante sul nostro stato di salute – spiega il presidente Sima, Alessandro Miani – L’accumularsi di evidenze di questo tipo dovrebbe essere tenuta in grande considerazione dai decisori perché prova che aumentare le superfici verdi e ridurre il carico degli inquinanti atmosferici rappresenta una strategia in grado di fare la differenza anche in termini di sanità pubblica nei confronti delle attuali e future minacce alla salute umana e planetaria”. “I risultati ottenuti per la Spagna sono coerenti con quelli osservati per l’Italia, in quanto per entrambi i Paesi è emersa chiaramente un’associazione statisticamente significativa tra l’andamento della pandemia COVID-19 e l’estensione del verde pubblico, oltre che per le concentrazioni medie annue di PM2.5”, gli fa eco Andrea Falco, docente di statistica a Madrid e Delegato Sima Spagna.