Si era sottoposta ad un intervento chirurgico in una clinica privata per la creazione di un bypass gastrico allo scopo di ridurre la dimensione dello stomaco e quindi dimagrire rapidamente. Ma qualcosa è andato storto e Patrizia Giunta, 47enne residente a Modica, dopo una febbre altissima e il ricovero in terapia intensiva è morta nelle ore scorse. Lascia il marito e due figli di 18 e 20 anni.
Dieci anni fa si era sottoposta ad un intervento di bypass gastrico in un ospedale di Genova, ma da alcuni mesi era ingrassata di nuovo e aveva deciso di effettuare una revisione” dell’operazione, scegliendo una clinica di Messina, dov’è stata operata a fine maggio. Dopo l’operazione nella clinica privata la paziente aveva avuto una serie di gravi complicazioni e – racconta il legale della famiglia della donna, l’avvocato Giuseppe Pellegrino – non era stata mai dimessa dalla struttura, fino al precipitare della situazione e il ricovero in Terapia Intensiva all’ospedale dove è morta la notte tra sabato e domenica. I familiari della paziente hanno presentato una denuncia al commissariato di Modica, ma l’inchiesta verrà condotta dalla Procura di Messina che già da ieri è in contatto con l’ospedale e la clinica e sta acquisendo la documentazione. Il decesso è avvenuto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Messina dove la donna era stata ricoverata per l’aggravarsi delle sue condizioni.
Patrizia voleva dimagrire e per questo aveva tentato in vari modi, senza riuscirvi. Alla fine aveva optato per una scelta drastica e si era rivolta alla chirurgia sottoponendosi a un intervento di riduzione dello stomaco per perdere peso. Intervento eseguito in una clinica privata. Un’operazione che sembrava perfettamente riuscita ma diversi giorni dopo ha iniziato ad accusare malesseri sempre più diffusi che infine l’hanno portata al ricovero e alla morte prematura a soli 47 anni.
Non è la prima volta che un intervento di questo tipo dia vita a gravi conseguenze: solo nel febbraio scorso Angela Iannotta, 28enne di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), madre di tre bambini piccoli, è stata ricoverata in gravissime condizioni dopo aver subito due interventi per dimagrire ed è finita in coma.
Nell’aprile del 2019 è morto invece il 29enne Raffaele Arcella di Caivano, che si era sottoposto allo stesso tipo di intervento; secondo l’accusa, durante l’operazione gli fu lesionata l’arteria retrostante lo stomaco. Più recentemente, nel giugno scorso, è morta Emanuela Katia Tundo, 43enne di Marconia di Pisticci, deceduta nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera, dove era stata ricoverata d’urgenza. Un ricovero resosi necessario a 24 giorni dall’operazione di riduzione dello stomaco, a cui si era sottoposta nel policlinico “San Marco in Zingonia” di Bergamo.
Il bypass gastrico riduce l’introito alimentare diminuendo la fame e accelerando il senso di sazietà. La perdita di peso media globale è intorno al 60% del sovrappeso (cioè dei chili in più), con un buon mantenimento del peso perso oltre i dieci anni. E’ una metodica è stata molto praticata negli Stati Uniti negli ultimi 20 anni ed è oggi diffusa in tutto il mondo; tuttavia, rispetto ad altre tecniche, alcuni medici fanno notare che i tempi dell’intervento chirurgico e dell’ospedalizzazione sono più lunghi e il tasso di complicanze più elevato.