CATANIA – “Devo morire a 30 anni a causa vostra perché uso droga… se no vi devo ammazzare per risolvere questo problema…ma onestamente 30 anni di galera per avere ammazzato padre e madre non me li voglio fare…”. Diceva così ai genitori il 26enne che è stato arrestato a Riposto per maltrattamenti ed estorsione e portato nel carcere catanese di Piazza Lanza.
Le indagini hanno fatto luce sui comportamenti ininterrottamente vessatori e minacciosi per ottenere ogni giorno somme di denaro di un importo variabile dai 40 ai 100 euro. Entrambi i genitori, completamente annichiliti, sarebbero divenuti ostaggio dei repentini cambi di umore del figlio, protagonista del danneggiamento di arredi per rappresaglia alle resistenze nell’elargire il denaro richiesto; ma anche di impeti violenti, quando avrebbe più volte afferrato i genitori dalle braccia costringendoli a indietreggiare in un angolo della stanza.
I due pensionati hanno così dato completamente fondo ai propri risparmi. Il clima familiare sarebbe così divenuto insostenibile per la posizione di prevaricante supremazia assunta dal 26enne che con minacce, bestemmie irripetibili e offese insopportabili nei confronti dei genitori, li avrebbe completamente sottomessi fisicamente e psicologicamente, inducendoli a temere costantemente per la propria incolumità. Finché non è stato fermato.