La giunta comunale di Palermo ha dato il via libera, su proposta dell’assessore alle Attività Produttive, alla candidatura della città ad Autorità europea antiriciclaggio (Aml -Anti Money laudering autorithy). “Una valida strategia di contrasto del crimine organizzato – dichiara l’assessore Giuliano Forzinetti – s’intende debba incidere sulle sue basi economiche e cioè su quella vastissima rete di beni e rapporti economici destinati al mantenimento e all’esercizio dei poteri criminali”. L’assessore ricorda come “nell’evoluzione della legislazione antiriciclaggio un ruolo centrale ha avuto Palermo che ha dato i natali a Pio La Torre, caduto per mano mafiosa per essere stato promotore, con determinazione, della legge più invisa alla mafia, la “Rognoni-La Torre”, che introdusse per la prima volta nel codice penale la previsione del reato di ‘associazione di tipo mafioso’ e la conseguente previsione di misure patrimoniali applicabili ai capitali illeciti”.
“Grazie al lavoro di grandi magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – aggiunge – che collaborarono fattivamente alla formulazione della “Rognoni-La Torre”, l’Italia ha la legislazione antimafia più progredita al mondo anche con riguardo a quella antiriciclaggio”. “Palermo, con la sua storia e il suo impegno forte per la legalità nella lotta alla criminalità e al riciclaggio di denaro sporco – sostiene l’assessore – è la candidata naturale per essere la sede dell’Autorità europea per l’antiriciclaggio. Sarebbe un riconoscimento importante anche per l’Italia, in particola modo nell’anno in cui cade il trentennale delle stragi di Capaci e di via D’Amelio”. “Rendere Palermo capitale dell’antiriciclaggio sarebbe un fatto storico per la nostra città, l’impegno di questa amministrazione per la legalità e la trasparenza. Offrire sostegno concreto in materia di antiriciclaggio significa liberare il mercato da influenze negative che ne alterano il corretto andamento”, dichiara il vicesindaco Carolina Varchi.