Secondo fonti dell’Ansa il M5s ha chiesto al Pd di non mettere il nome di Caterina Chinnici nel proprio simbolo alle prossime elezioni in Sicilia: questo affinché si dia il messaggio di una candidatura alla Regione super partes e non identificabile con un partito, alla luce soprattutto della frantumazione dell’alleanza progressista dopo lo strappo Conte-Letta.
Alla richiesta il Pd avrebbe risposto in modo secco: “Non se ne parla”. Tutto sarebbe avvenuto nel corso del vertice tra Chinnici e gli alleati, col M5s che ha consegnato alla candidata il documento con i nove punti programmatici. All’incontro erano presenti il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, Nuccio Di Paola, referente regionale del M5s, e Claudio Fava, in collegamento da remoto, per il movimento Centopassi. “Durante la riunione – dice Chinnici – il Movimento 5 stelle ha manifestato intransigenza su una propria lista di nove punti programmatici. In virtù del mio ruolo cercherò di svolgere un lavoro di cucitura tra le forze politiche in questa fase difficile. L’interlocuzione proseguirà nei prossimi giorni”.
Nel documento dei 5 stelle c’è un primo elenco di assessori designati entro il 20 agosto ed entro la prima metà di settembre le 10 delibere alle quali si darà subito esecuzione nel caso di vittoria alle elezioni regionali in Sicilia. E ancora: no ai termovalorizzatori, no a sanatorie, rigassificatori solo in zone industriali, no ad alleanze con partiti contrari al reddito di cittadinanza, basta precari, eliminazione delle Aziende sanitarie provinciali e la costituzione di una sola maxi-Asp, misure a sostegno del Superbonus 110%.
“Abbiamo presentato i nostri punti nel corso di un incontro abbastanza animato. Aspettiamo la risposta da Caterina Chinnici che si è riservata di farcela avere a stretto giro. Deve essere lei la garante della coalizione, anche perché col Pd ci sono ancora spetti da chiarire. Il M5S, sia chiaro, non è né sarà mai, la stampella di nessuno”, dice Nuccio Di Paola, referente del M5S in Sicilia. “I nostri punti – aggiunge – sono espressione del Dna del M5S, tutti pensati nell’esclusivo interesse del cittadino e su questi non intendiamo arretrare di un centimetro. La Sicilia ha il forte bisogno di un presidente innovatore e riformista scevro dalle logiche di partito”.