TORINO – Dalla Puglia al Piemonte, un viaggio della speranza per dare un futuro a una ragazza di 19 anni, Aurora, affetta da una rarissima malattia. E’ una storia a lieto fine, quella che si consuma tra il Policlinico di Bari e l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, dove c’è stato un eccezionale e unico trapianto multiplo di cuore e due polmoni in Ecmo, la circolazione extracorporea. L’intervento sulla giovane pugliese è durato oltre 12 ore, ed è stato eseguito dai professori Mauro Rinaldi e Massimo Boffini, delle Molinette, con l’aiuto degli anestesisti Antonio Toscano e Federico Canavosio.
Ora la ragazza respira da sola, anche se il cammino verso una completa ripresa è lungo: anche gli altri organi hanno sofferto molto, prima del trapianto, e devono ancora riprendersi completamente. Ma adesso, con un cuore e due polmoni nuovi, è solo una questione di tempo. Ipertensione polmonare primitiva: è la rarissima patologia di cui soffriva Aurora, che le provocava la disfunzione contemporanea del cuore a causa delle elevate pressioni nei vasi polmonari. A fine maggio le prime avvisaglie: la mancanza di fiato, la stanchezza che arriva subito, e gonfiori alle gambe. I medici in ospedale si accorgono che la situazione è molto seria: il suo cuore è molto affaticato e si sta per fermare. Le condizioni di salute precipitano rapidamente: prima l’Ecmo e la ventilazione meccanica, da cui non poteva più staccarsi, poi una terapia farmacologica specifica. Ma gli effetti sulla giovane, ricoverata al Policlinico di Bari, non si vedono.
Ecco che che si fa strada l’unica opzione terapeutica rimasta: il trapianto in blocco del cuore e dei polmoni. Con un volo su un C-130 dell’Aeronautica Militare viene portata al Centro Trapianti Cuore-Polmone delle Molinette, da dove parte la richiesta in urgenza nazionale dei tre organi. Dopo 5 giorni la chiamata più attesa: il Centro Regionale Trapianti propone un donatore. Inizia la corsa contro il tempo, l’équipe prelievo vola verso Trieste per prelevare il blocco cuore-polmoni. La ragazza, ricoverata in Cardiorianimazione, è sottoposta al lungo intervento. Completate le suture, il cuore e i polmoni nuovi iniziano subito a funzionare, e la paziente riesce a essere svezzata dall’Ecmo. Le condizioni cliniche migliorano, e la giovane paziente inizia nuovamente a respirare da sola. “E’ una storia a lieto fine per la vita da vivere che ha ancora davanti a sé – commenta il dottor Giovanni La Valle, direttore generale Città della Salute -. Complimenti alle nostre équipes e al sistema trapianti, che ancora una volta si confermano due eccellenze”.