PALERMO – Alcune centinaia di persone al comizio di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, organizzato ai giardini del Teatro Massimo in piazza Verdi a Palermo. Massiccia la presenza delle forze dell’ordine che dal pomeriggio presidiano la zona dopo le polemiche innescate dalla dichiarazione del leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte che, provocatoriamente, aveva invitato l’ex premier, critico sul reddito di cittadinanza, ad andare a Palermo senza scorta. Parole che non sono piaciute a Renzi che ha definito Conte un “mezzo uomo” e ha denunciato al ministro dell’Interno i messaggi intimidatori ricevuti sui social dopo le esternazioni del presidente dei 5 Stelle.
“Del M5s non condivido nulla. Quello che non posso accettare è che un ex premier minacci fisicamente un altro presidente del Consiglio – ha detto Renzi -. Questo è un linguaggio di stampo minatorio e, persino, politico-mafioso. Io credo che il successo del M5s in Sicilia non ci sarà. Alle ultime regionali non hanno vinto, a queste regionali non vinceranno. Hanno vinto alle politiche del 2018, e prenderanno, se gli va bene, la metà dei voti stavolta. Per cui questa grande discussione sui 5S lascia il tempo che trova. La verità è che è un partito politico che ha detto tutto e il contrario di tutto”.
“Qui in Sicilia ci aspettiamo un risultato importante perché la scommessa del Terzo Polo è soltanto all’inizio. È una scommessa che nel 2022 ha il passaggio delle regionali e delle nazionali, ma che nel 2024 vede la consacrazione con l’Europa – ha detto ancora il leader di Italia Viva -. Quegli altri stanno con Le Pen e Orban, noi stiamo con Macron. La nostra scommessa punta a cambiare il sistema istituzionale arrivando a fare quello che ha fatto Macron in Francia: prendere i voti del Pd, che sta diventando grillino, e prendere i voti di Forza Italia che non può stare con la Meloni: un moderato, un democristiano non può votare la fiamma. Lo dico con forza da Palermo: i democristiani non votano la fiamma e i riformisti del Pd non possono votare Di Maio e Fratoianni”.
Sul tema dell’energia ha poi detto: “Sono per i termovalorizzatori, sempre, nel senso sono opere che, a un certo punto, servono. Segnalo che l’altro magistrato candidato con i grillini, Cafiero De Raho, ha detto in un’intervista che il termovalorizzatore è l’unico strumento per combattere la mafia e la camorra nella gestione dei rifiuti, e io sono d’accordo con lui, dopodiché il M5s ha aperto una crisi contro i termovalorizzatori”.
“C’è una forza politica che dice che per combattere il climate change bisogna abolire i jet privati: è una barzelletta. È l’ennesimo atto populista – ha aggiunto sulla polemica sui suoi viaggi col jet privato -. I jet privati li usano tutti. Si può andare in tutti modi a degli incontri. E poi le persone che lavorano negli alberghi di lusso dove vanno a lavorare: prendono il reddito di cittadinanza? La stessa forza politica che dice di abolire i jet privati è quella che a Firenze vuole chiedere l’aeroporto. Vi sembra una decrescita felice? Forse per chi ha già i soldi”.
E infine un affondo sul reddito di cittadinanza. “La Sicilia non crescerà con sussidi e assistenzialismo. Quando io vedo, in alcuni quartieri palermitani, arrivare la gente con la tesserina gialla e dire ‘papà mio’, mi chiedo come si faccia a fare una campagna che è tutta basata sul clientelismo e sul voto di scambio. Vedremo quello che accadrà, io non giudico. Penso che però ci sia una Sicilia fatta da gente perbene. E dico ai giovani siciliani: non accontentatevi di chi vi dice che vi dà il reddito per togliervi dalla povertà, perché non vi toglie dalla povertà”.
“Conte parla di antimafia e di legalità. Io quando penso a Roberto Scarpinato penso alle pagine di Luca Palamara su di lui. Nessuno ne parla. Penso al sistema Montante, alle raccomandazioni per questi magistrati. Noi non prendiamo lezioni di antimafia da chi come Roberto Scarpinato ci ha nascosto il suo rapporto speciale con Antonello Montante. Le prendiamo dalle tante donne e uomini che lavorano nel terzo settore e che tengono viva la fiammella dell’antimafia da quella terribile estate che ci ha portato via Falcone e Borsellino”, conclude Renzi.