“L’astensione è stata anche in questa occasione il dato più caratterizzante nel voto per le Regionali in Sicilia: nonostante l’Election Day, la coincidenza di Politiche e Regionali, domenica scorsa ha votato nell’Isola meno di 1 elettore su 2. Appena il 49%. Oltre 2 milioni di siciliani non si sono recati alle urne”. Lo rivelano le analisi dell’Istituto Demopolis. “Emerge – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – una chiara compromissione della fiducia dei cittadini. Una larga maggioranza dei siciliani, il 52%, appare convinta che la politica regionale non sia in grado, da molto tempo, di incidere sulla vita reale delle famiglie nell’Isola”.
Tra quanti si sono recati alle urne si conferma una tendenza sempre più netta in Sicilia: soltanto una minoranza, poco meno di un terzo, dichiara di aver votato in base alla propria appartenenza di partito. “A influire – aggiunge Pietro Vento – è stata soprattutto la scelta del candidato alla presidenza, dirimente per il 40% di chi si è recato alle urne; ha pesato anche, per il 38% degli elettori, il candidato in lista per l’Ars a livello provinciale: è un dato, quest’ultimo, rivelatosi importante per il centrodestra e che ha contribuito a favorire, nell’ultima settimana, un’ulteriore crescita del consenso al nuovo presidente della Regione Renato Schifani”.
L’analisi dei flussi elettorali conferma gli spostamenti del voto rispetto al 2017. L’Istituto Demopolis ha analizzato la composizione del consenso al nuovo presidente della Regione: su 100 elettori che hanno scelto oggi Renato Schifani (quasi 900 mila), 82 avevano votato Musumeci alle Regionali del 2017.
Significative le variazioni del consenso a Renato Schifani nelle 3 aree metropolitane: 40% a Palermo, 47% a Catania, 29% a Messina dove ha pesato la presenza del suo principale competitor Cateno De Luca (che nella provincia dello Stretto ha superato il 50%). Tra le 9 province, a premiare maggiormente il nuovo presidente della Regione è stata, con il 51% delle preferenze, la provincia di Agrigento. Tra le qualità maggiormente riconosciute dai siciliani al neo presidente della Regione emergono la competenza e la capacità di governare, legate alla sua lunga esperienza politica.