L’ex presidente russo Dmitrij Medvedev ribadisce che “si terranno referendum e le repubbliche del Donbass e altri territori saranno annessi alla Russia” e sottolinea che per proteggere i suoi territori Mosca è disposta a ricorrere anche alle “armi nucleari strategiche e le armi basate su nuovi principi. L’ipersonico è in grado di raggiungere obiettivi in Europa e negli Stati Uniti molto più velocemente”.
Sul tema interviene all’Onu il segretario generale, Antonio Guterres. “Sono profondamente preoccupato per le notizie sui piani per organizzare referendum in aree dell’Ucraina che attualmente non sono sotto il controllo del governo. Qualsiasi annessione del territorio di uno Stato da parte di un altro Stato risultante dalla minaccia o dall’uso della forza costituisce una violazione della Carta delle Nazioni unite e del diritto internazionale”.
Intanto sono più di 1.300 le persone fermate dalla polizia russa nelle proteste contro la “mobilitazione parziale” ordinata ieri dal presidente russo Vladimir Putin per la guerra in Ucraina: lo riporta l’ong Ovd-Info precisando che al momento ha notizia di 1.307 persone fermate in 39 città della Russia. La città col maggior numero di fermi è Mosca, dove la polizia ha trascinato nelle sue camionette 527 persone. A San Pietroburgo si registrano 480 fermi.