Secondo i dati dell’Isac-Cnr, il periodo gennaio-settembre 2022 è stato il più caldo mai registrato dal 1800 a oggi, con un’anomalia termica complessiva di +0.87°: “si tratta di un valore significativo considerando che è mediato a livello nazionale e su 9 mesi. “Sin dallo scorso inverno e almeno fino ai primi giorni di agosto, l’Europa occidentale ma anche gran parte di quella centrale hanno sperimentato l’ingerenza di un vasto quanto potente anticiclone subtropicale, spesso con radici nord-africane – spiega il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara -. Un vero e proprio muro anticiclonico per le piovose perturbazioni atlantiche, che sono state spesso costrette a scorrere a latitudini ben più settentrionali dell’Italia, ripiegando successivamente sull’Europa orientale. Così sull’Italia sono arrivate spesso solo le ‘briciole’ con precipitazioni in larga parte modeste in particolare al Nordovest, macroarea che più di tutte ha sofferto siccità e temperature sopra la media. Fasi piovose più significative hanno interessato il Centrosud, ma essenzialmente nel bimestre agosto-settembre che ha visto un quantomeno parziale smorzamento o rimodulazione del pattern anticiclonico. Di fatto dall’autunno dello scorso anno mancano le grandi piogge, equamente distribuite, che rimpinguano le falde e, contestualmente al periodo, formano il serbatoio nevoso in montagna con preservamento dei ghiacciai”.
Questo, secondo l’esperto, “non significa che non vi siano fasi piovose anche estreme, come testimoniano i recenti casi alluvionali di Marche, Lazio e Sicilia, ma si tratta di episodi fini a se stessi e che paradossalmente risultano meno efficaci nella risoluzione della siccità (per minore capacità del terreno arido di assorbire e immagazzinare l’acqua piovana con conseguente scorrimento sulla superficie). Eventi questi che purtroppo rientrano nel quadro generale del cambiamento climatico di cui ricordiamo che Mediterraneo e Italia sono considerati ‘hotspot’, ovvero alcune delle aree che a oggi stanno registrando i maggiori effetti collaterali”.
Nei prossimi due giorni “una blanda ma insidiosa depressione mediterranea porterà una veloce fase di maltempo dapprima sulla Sardegna, successivamente anche al Sud e Sicilia, con piogge e temporali localmente di forte intensità. Non esclusi nubifragi e locali allagamenti in particolare sulle isole maggiori e sulla Calabria. Nel weekend invece l’anticiclone africano in rimonta con tempo stabile e molto mite al Centrosud. Alta pressione che si rinforzerà ulteriormente nella prossima settimana dando il via a una nuova ottobrata: avremo infatti tempo in prevalenza stabile con solo pochi spunti piovosi, ma soprattutto con temperature ben oltre la media, tanto che le massime potranno raggiungere punte di oltre 24-25°”.