L’ufficio centrale del tribunale di Palermo ha ricevuto i dati definitivi del voto a Messina e a Catania. C’è voluto un mese per avere il quadro completo dei 70 eletti all’Assemblea regionale siciliana; i ritardi di Messina e Catania sono stati causati dalla necessità di ricontare le schede per una serie di errori riscontrati in alcune sezioni durante lo spoglio e la verbalizzazione. Nel giro di 48 ore i 21 eletti nelle due circoscrizioni (13 a Catania e 8 a Messina) dovrebbero essere convocati dai rispettivi tribunali per il ritiro degli attestati: quelli di Messina giovedì prossimo mentre a Catania la cerimonia potrebbe svolgersi domani, ma si tratta solo di atti formali.
Dopo che l’ufficio centrale di Palermo attribuirà i seggi (ormai ha tutti i verbali in mano) scatterà il termine dei 20 giorni entro cui bisognerà convocare la prima seduta dell’Assemblea regionale siciliana per l’elezione del presidente e dell’ufficio; qualche giorno prima invece si svolgerà la cerimonia per l’accoglienza dei neo-deputati, per la quale l’amministrazione di Palazzo dei Normanni sta lavorando da giorni, così come per la predisposizione degli uffici che ospiteranno i nuovi gruppi parlamentari, sulla carta nove.
Per la prima seduta dell’Ars si fanno due ipotesi: il 7 o l’8 novembre oppure il 14 o il 15 novembre. A questo punto, i fari sono puntati sul presidente della Regione, Renato Schifani: probabile che il governatore acceleri sulla composizione della giunta. I ritardi per il riconteggio delle schede e la nuova norma che impone il giuramento degli assessori in Assemblea hanno costretto Schifani, proclamato due settimane fa, ad agire in totale solitudine, assumendosi tutte le deleghe non senza difficoltà nella gestione delle emergenze.