Lo scorso mese di settembre i militari del nucleo operativo di polizia ambientale della guardia costiera di Catania hanno apposto i sigilli a una discarica abusiva realizzata in un ampio appezzamento di terreno in cui venivano incendiati metodicamente i rifiuti prodotti dal contiguo parco acquatico Etnaland, nel territorio di Belpasso. Sequestrati anche 1.000 metri cubi di rifiuti, oltre alle attrezzature e ai mezzi utilizzati per bruciare il materiale.[fvplayer id=”254″]
Le indagini sono state avviate ad agosto, periodo di massima attività di Etnaland, quando il personale della guardia costiera, nel corso di un sorvolo di controllo nella zona, ha notato nell’area adiacente al parco acquatico delle grandi buche contenenti considerevoli quantità di rifiuti. E’ stata così avviata attività di videosorveglianza che ha fatto emergere come i dipendenti di Etnaland, ogni pomeriggio, dopo avere raccolto rifiuti del parco acquatico, li avrebbero trasportati nei terreni adiacenti di proprietà dello stesso imprenditore presidente del Cda di Etnaland srl. Qui i rifiuti sarebbero stati selezionati e in minima parte consegnati a ditte specializzate. La rimanenza sarebbe stata incendiata e seppellita all’interno di una buca appositamente scavata nel terreno e prospicente alla discarica abusiva.
Indagate quattro persone per attività di gestione di rifiuti non autorizzata, combustione illecita di rifiuti, incendio e inquinamento ambientale. Dai primi rilievi tecnici eseguiti si è appurato che l’attività di incendio e sotterramento dei rifiuti si è protratta per diverso tempo nel terreno sequestrato, che, da visure catastali, risulta di tipo seminativo, cagionando di fatto un danno ambientale in fase di quantificazione.