E’ Catania la città d’Italia con l’inflazione più alta: +11%, secondo l’elaborazione dell’Unione nazionale consumatori, che in base ai dati dell’inflazione di settembre resi noti dall’Istat ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. Seguono Bolzano e Palermo (entrambe a +10,8%), mentre le variazioni tendenziali più contenute si registrano ad Aosta (+7,4%) e Catanzaro (+7,6). In Sicilia il tasso medio è del 10,4%. Catania è anche prima tra le città del Sud come stangata annua, in dodicesima posizione con 2.184 euro.
L’Istat ritocca al ribasso le stime preliminari dei prezzi sul beni che compongono il carrello della spesa, limando il dato a +10,9% (nella stima preliminare era 11,1%). “Bisogna risalire ad agosto 1983 (quando fu pari a +11,0%) per trovare una crescita dei prezzi del ‘carrello della spesa’, su base annua, superiore a quella di settembre 2022 (+10,9%). L’ulteriore accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei Beni alimentari (la cui crescita passa da +10,1% di agosto a +11,4%) sia lavorati (da +10,4% a +11,4%) sia non lavorati (da +9,8% a +11,0%) e a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +5,7%)”.