LAMPEDUSA – Il cadavere di un immigrato è stato recuperato dai vigili del fuoco del distaccamento di Lampedusa nella acque fra Cala Pulcino e Capo Ponente. A chiamare i pompieri è stata la Guardia costiera durante un ordinario servizio di pattugliamento e ricerche di dispersi: oltre alla neonata finita in mare sabato scorso, lunedì è affondato un barcone (4 i dispersi). Cinque pompieri e un natante sono intervenuti nella zona segnalata e il cadavere – nessun dubbio sul fatto che sia un immigrato – è stato recuperato.
Il cadavere, con un giubbotto giallo, non presenta segni di decomposizione. La salma è stata trasferita al molo Favaloro a bordo dell’imbarcazione dei vigili del fuoco. Il cadavere dovrà essere sottoposto a una ispezione cadaverica, ma per le condizioni in cui si trova appare quasi certo che si tratti di uno dei dispersi della notte fra domenica e lunedì. A 24 miglia da Lampedusa, quella notte, un barchino con una trentina di migranti a bordo è affondato. I militari della motovedetta della Guardia costiera salvarono 22 uomini, 3 donne e un minore. Emerse subito che c’erano 4 dispersi: tre uomini e una donna. Da allora le ricerche sono in corso.
Il cadavere è stato portato nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana. I poliziotti della Scientifica e il medico legale – come sempre avviene nel caso di recupero di salme – hanno già iniziato a effettuare accertamenti e verifiche. Nel piccolo stanzino usato come camera mortuaria le bare, sono in totale 11, sono sistemate alla meno peggio. Alcune, per mancanza di spazio, sono per terra. Non c’è una cella frigorifera e anche la gestione delle salme – tutte in attesa di essere dissequestrate dalla Procura di Agrigento – sta diventando assai complicata.
Il sindaco delle Pelagie Filippo Mannino s’è recato, ed è la seconda volta nel giro di pochi giorni, al cimitero di Cala Pisana per verificare quale sia effettivamente la situazione e cosa si può fare per scongiurare l’emergenza. “E’ uno strazio – ha detto all’uscita dal camposanto -. Voglio solo ringraziare tutte le forze dell’ordine e i medici dell’Asp che da 4 giorni ininterrotti sono impegnati a soccorrere, salvare vite e a dare dignità all’Europa”.
“Lo Stato si attivi immediatamente per i trasferimenti dell’hotspot e per portare le salme in terraferma, non abbiamo più spazio nella camera mortuaria – ha detto ancora Mannino -. L’isola sta facendo il possibile per dare la massima dignità a queste persone, ma lo Stato non può lasciarci da soli e in attesa dei tempi della burocrazia per trasferire tutte queste salme”.