I geologi siciliani intervengono sull’alluvione che per due volte si è abbattuta su Trapani e sulla Sicilia occidentale. “Ancora una volta – dice Girolamo Culmone, consigliere della Società di Geologia Ambientale, sezione Sicilia – assistiamo a eventi che vengono definiti eccezionali in un territorio fragile; in particolare la città di Trapani ha subito un evento simile a quello di ieri sera appena pochi giorni fa. Sono eventi eccezionali ma si è assistito a un uso del territorio totalmente errato dal punto di vista geomorfologico. A Trapani sono state interrate vaste aree di saline contigue alla città togliendo così quelle naturali vasche di espansione. Si è continuato a cementificare non ponendo la giusta attenzione a eventi che un tempo avvenivano raramente e che oggi si ripetono più spesso”.
Fabio Luino, coordinatore Rischio idrogeologico Sigea, sottolinea: “Una buona gestione del territorio deve passare attraverso quattro parole chiave: prevenzione, pianificazione territoriale, informazione e comunicazione”. E Antonello Fiore, presidente nazionale Sigea, ammonisce: “Anche le aziende hanno compreso che un territorio non sicuro può a mettere a rischio le prospettive di sviluppo economico”. Intanto nel pomeriggio, annunciati dalla protezione civile, oggi si sono scatenati venti nord-occidentali da forti a burrasca su Puglia, Calabria e Sicilia, con mareggiate lungo le coste esposte.