PALERMO – Sarà proclamato domani, giovedì 13 ottobre, il nuovo presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. La cerimonia è in programma alle 17.30 nell’Aula magna del Palazzo di giustizia di Palermo. L’insediamento e il conseguente passaggio di consegne con il governatore uscente Nello Musumeci si svolgeranno invece venerdì 14 ottobre alle 18 a Palazzo Orléans, in Sala Alessi, a Palermo.
A 17 giorni dall’inizio dello spoglio per le elezioni regionali siciliane (si è votato il 25 settembre insieme alle politiche) invece mancano i dati definitivi quindi non possono essere attribuiti i seggi e dichiarare eletti i deputati regionali. Sono state scrutinate 5.251 sezioni su 5.298. Mancano 42 sezioni nel Siracusano (42 nel capoluogo e una a Lentini); due ad Agrigento; due nel Comune di Villalba, nel Nisseno. Dopo il riconteggio dei voti a Messina sarebbe risultato eletto il consigliere comunale Alessandro De Leo della lista Sud chiama Nord che fa riferimento a Cateno De Luca, mentre non andrebbe all’Ars, come sembrava all’inizio, Luigi Genovese candidato del Mpa, già deputato regionale e figlio di Francantonio Genovese, ex deputato nazionale e regionale di Fi. Le schede sono state trasmesse agli Uffici centrali dei Tribunali competenti per circoscrizione.
Questi ultimi stanno effettuando le verifiche determinando i voti validi ottenuti da ciascuna lista e i voti validi di preferenza di ciascun candidato. Una volta definite queste operazioni, ciascun Ufficio centrale circoscrizionale comunicherà gli esiti della verifica all’Ufficio centrale regionale, costituito presso la Corte di Appello di Palermo, e quest’ultimo determinerà il superamento o meno della soglia di sbarramento del 5% da parte delle singole liste quindi l’attribuzione dei seggi. Il conteggio dei voti potrebbe svelare nuove sorprese come avvenuto a Messina.
Intanto, l’«istruttoria interna» di Forza Italia, come la definisce uno dei big della coalizione in Sicilia, sui giochi che dovranno esprimere la rappresentanza di giunta nel governo di Renato Schifani è ancora in corso e comincia a creare qualche disagio anche tra gli alleati. La matassa che va sbrogliata riguarda innanzitutto la designazione del nome che il centrodestra vuole piazzare alla presidenza dell’Ars. Davanti agli altri i meloniani Gaetano Galvagno e Alessandro Aricò, ma serve anche un primo “focus” sugli assessorati caldi. Primo tra tutto quello all’Economia per il quale in pista continua a esserci Marco Falcone o l’autonomista Roberto Di Mauro.