MILANO – La polizia ha arrestato a Milano il rapper catanese Vincenzo Pandetta, in arte Niko, due dischi d’oro per il singolo ‘Pistole nella Fendi’ e per l’album ‘Bella vita’. L’ordine di carcerazione è per spaccio ed evasione. Il cantante, dopo aver pubblicizzato nei giorni scorsi sui social la notizia della sua condanna, si era sottratto al provvedimento ma è stato rintracciato in zona Quarto Oggiaro dagli agenti.
Ora deve scontare 4 anni e 5 mesi. Pandetta aveva in tasca 12 mila euro. Aveva dormito in una stanza affittata dal suo manager, un 33enne di origini albanesi, che stamani era con lui nelle fasi precedenti all’arresto. Con Pandetta c’era anche un amico di 38 anni, con precedenti per falso, alla guida dell’auto sulla quale è stato poi bloccato. La posizione dei due è al vaglio dell’autorità giudiziaria; non si esclude che possa essere contestata la ‘procurata inosservanza di pena’ essendo il rapper consapevole di essere latitante.
Nei giorni scorsi la Cassazione aveva respinto il ricorso dei legali del rapper. Lo scorso 6 settembre, sul suo profilo Instagram, si era fatto fotografare in divisa da carabiniere. “Maresciallo non ci prendi”, aveva commentato il cantante, noto alle cronache anche per essere nipote del boss Turi Cappello. “Sono abituato agli spazi stretti, alle case piccole, alle celle, alla scena italiana. Quando tornerò là mi porterò il vostro affetto. Da dentro vi darò nuova musica. Uscirò e mi vedrete più forte di prima”, è un altro suo post, seguito cinque giorni fa da queste parole: “Sono cambiato ma pagherò il mio passato finché ci sarà da pagarlo. Non fuggo più né dalla polizia né dalle mie responsabilità”. L’ultima foto sui social è delle scorse ore e lo inquadra dietro le sbarre nel carcere di Opera.