CATANIA – “Con le prevedibili riluttanze di gran parte dei cittadini a cambiare le proprie abitudini”, è scattata oggi a Catania la raccolta differenziata dei rifiuti con il sistema del porta a porta, nell’area ricompresa tra via Garibaldi, via Palermo e viale Mario Rapisardi, ovvero il lotto Centro in appalto al Consorzio Gema. [fvplayer id=”310″]
Il Comune spiega che “seppure sia in fase di completamento la rimozione dei vecchi cassonetti, negli stessi luoghi, senza più i grandi contenitori dei rifiuti, si sono create oltre un centinaio di temporanee micro discariche che gli operatori della raccolta stanno provvedendo a rimuovere, contestualmente al prelievo delle frazioni giornaliere dei rifiuti in quell’area purtroppo ancora molto limitate”.
Numerosi cittadini si sono recati stamani nel punto di raccolta di via Generale Ameglio per ritirare i mastelli, mentre tanti altri lo avevano fatto nei giorni precedenti nel centro di via Ala, strutture entrambe disponibili per la consegna dei contenitori dei rifiuti. “A oggi si stima che la raccolta differenziata si attesti al 32%, un dato in costante crescita rispetto ai mesi precedenti”, sostiene l’amministrazione.
“In dettaglio il lotto Sud gestito da Ecocar risulta al 37% differenziata; quello Nord affidato a Supereco al 52% e quello Centro al 24%; tenuto conto che in quest’ ultimo lotto la zona di San Cristoforo con circa 7 mila utenze deve ancora avviare il passaggio al porta a porta, mentre quello nell’area ricompresa tra via Garibaldi, via Palermo e viale Mario Rapisardi, con quasi quindicimila utenze, è stata appena avviato e ovviamente al momento non determina alcun valore incrementale. I valori aggiornati all’odierno stato dell’arte della raccolta rifiuti nella città di Catania, dunque, sono ben diversi da quelli diffusi nei giorni scorsi riferiti a un’indagine Istat che metteva a Catania a meno del 10% di raccolta differenziata. Si tratta, infatti, di una rilevazione risalente al 2019, quando nel territorio urbano del capoluogo etneo vigeva ancora il sistema della raccolta di prossimità tramite i cassonetti, mentre il dato effettivo oggi è il triplo di quello riportato nell’indagine Istat di tre anni fa”.