Si sblocca la situazione al porto di Catania: tutti i migranti rimasti a bordo della nave ong Geo Barents sbarcheranno a terra. Dopo le visite mediche la notizia è stata confermata dalle autorità sanitarie e da Medici senza frontiere. “E’ un grande sollievo soprattutto per loro – spiega il capodelegazione di Medici senza frontiere, Juan Matias Gil -; noi siamo stanchi ma sono loro che hanno bisogno di cura. C’è una grande gioia a bordo. Vi assicuro che sono molto felici. Persone che piangono e urlano di gioia”. Ancora in stallo la situazione per le 35 persone a bordo dell’Humanity 1, altra nave ong ferma nel porto etneo; i migranti hanno iniziato ufficialmente lo sciopero della fame e a pranzo hanno rifiutato il cibo.
Intanto la Francia “si prepara ad aprire il porto di Marsiglia alla nave Ocean Viking, per giorni al largo di Catania, o nella notte fra mercoledì e giovedì o nella giornata di giovedì”. La notizia arriva dal ministero dell’Interno francese. “Saranno fatti scendere tutti i migranti dalla nave e poi registrati come richiedenti asilo. Ci stiamo preparando come se la nave dovesse arrivare nelle prossime ore”. Non ci sarà quindi alcuna selezione fra i passeggeri. “Non ci sono restrizioni, tutti hanno diritto di presentare la domanda di asilo”, aggiungono le fonti francesi.
La nave della ong Sos Mediteranee ha già lasciato il tratto di mare al largo di Catania per dirigersi verso Portopalo di Capo Passero, la punta sud-est della Sicilia. L’imbarcazione naviga a oltre 7 nodi l’ora, seguendo una rotta che sembra tracciata per circumnavigare la Sicilia per poi puntare verso la Francia.
Oggi ha parlato uno dei migranti che si sono tuffati dalla Geo Barents, l’altra nave ong ormeggiata a Catania. “Dopo giorni e giorni stavo impazzendo – spiega il siriano Youssuf -. Avevo la sensazione che il mio corpo e i miei sogni si stavano sgretolando. Sono grato per tutta l’assistenza che ho ricevuto a bordo, ma non potevo più supportare quella situazione”. Da questa mattina anche lui, informa Medici senza frontiere, sta rifiutando cibo ed acqua.
“Ho lasciato la Siria occidentale – dice Youssuf – per dare una vita sicura alla mia famiglia. Ho lasciato lì quattro figlie, sperando che mi possano raggiungere presto in un posto sicuro qui in Europa. La più piccola ha solo 6 anni. Tutte hanno visto bombe cadere sulla nostra città in questi anni ed ora non possono andare a scuola a causa della mancanza di sicurezza che persiste nell’area. Dappertutto ci sono gruppi armati che sequestrano persone per chiedere un riscatto, la situazione è fuori controllo ed io temo per le loro vite ogni giorno. Voglio semplicemente trovare un posto dove loro possano sentirsi libere dalla paura ed al sicuro. Quello è il mio sogno e io non permetterò a nessuno di portarmelo via”. La foto postata da Msf mostra Youssuf – assieme all’altro compagno, anche lui siriano, che ieri si è gettato in mare – seduto sulla banchina del porto, accanto alla Geo Barents.