Sono oltre 35 mila, cioè quasi il 7% di tutti i bimbi che vengono al mondo, i prematuri nel nostro Paese. I dati mondiali sono ancora più impressionanti: 15 milioni, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, uno su dieci. E non è solo una prematurità da 37esima settimana, ma arriva addirittura a soli sei mesi di gravidanza. Dal 2008 grazie all’impegno della “European foundation for the care of newborn” i prematuri hanno anche una giornata internazionale, il 17 novembre, dedicato proprio a quei piccolissimi che non sono ancora pronti a adattarsi da soli alla vita fuori dal corpo delle madri e che hanno bisogno di assistenza nei reparti di terapia intensiva neonatale prima entrare nel mondo.
Ma la prematurità è purtroppo una vera e propria patologia perché interessa e significa immaturità degli organi, dai polmoni al cervello, dall’intestino al cuore, ed è tanto più grave quanto più il parto è anticipato: si chiamano late preterm (prematuri tardivi) i bambini che nascono tra le 35 e 36 settimane ed early preterm (prematuri gravi), i neonati che nascono prima delle 28 settimane. E quanto più si nasce prima, tanto più le storie di questi piccolissimi e dei loro genitori sono difficili.
Anche in Sicilia questa giornata è stata ricordata e in particolare al Policlinico di Catania che l’ha celebrata in entrambi i presidi. Al San Marco si è svolto un incontro con i genitori dei bimbi nati prematuri e ricoverati in ospedale, nell’Unità operativa complessa di Utin e neonatologia. Al Rodolico si è svolto un incontro analogo nell’Unità operativa complessa di Utin e neonatologia. I genitori sono stati accolti dalla responsabile Pasqua Betta (nella foto) e dal personale con indosso mascherine viola, nell’ambulatorio dedicato all’allattamento al seno, inaugurato lo scorso anno proprio in occasione delle celebrazioni del 17 novembre.
L’Asp di Siracusa ha partecipato, invece, alla giornata mondiale del prematuro indetta dalla Società italiana di neonatologia in collaborazione con Vivere Onlus, con una serie di iniziative organizzate dal reparto Utin con Neonatologia dell’ospedale Umberto I di Siracusa e dall’Associazione PigiTIN presieduta da Anna Messina, organizzazione di volontariato onlus a sostegno dei bambini e dei genitori ospiti del reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale aretuseo. La facciata dell’ospedale (nella foto) e il balcone del reparto di Terapia intensiva neonatale al secondo piano sono state illuminate di viola, colore del prematuro.