Come ogni anno puntualmente si torna a parlare del destino del PalaNesima di Catania. Un argomento che a molti, data la ripetitività della questione, potrebbe dare la nausea. Ma allora perché nessuna delle amministrazioni comunali, che si sono succedute in questi ultimi anni, ha fatto qualcosa di veramente importante per questo enorme impianto? Una domanda che il comitato Romolo Murri, attraverso il suo presidente Vincenzo Parisi, si pone dopo le tante richieste di cittadini e semplici sportivi. Oggi l’impianto abbandonato è il simbolo della rabbia e della preoccupazione di un territorio al confine tra le amministrazioni di Catania e Misterbianco. Un palazzetto dello sport ridotto in condizioni pietose da anni di saccheggi e vandalismi incontrollati.
Così non può andare. Perché del restyling della struttura non si parla più, perché appena si fa buio qui è un via vai di gente poco raccomandabile, perché ad avventurarsi all’interno dell’impianto si rischia di farsi molto male. Come più volte segnalato in passato, il comitato Romolo Murri ribadisce la necessità di non lasciare più questo impianto in mano ai delinquenti. La proposta è quella di salvare quello che ancora resta all’interno del PalaNesima con la presenza di custodi oppure con l’istallazione di telecamere di sicurezza.
Per la sua definitiva riqualificazione l’unica strada percorribile è quella di utilizzare i fondi europei: costituire un pool di esperti del Comune con tecnici e dirigenti che abbiamo l’incarico di individuare bandi di gara specifici, promossi da Bruxelles, e parteciparvi con tutta la documentazione annessa. In questo modo, a costo zero per i catanesi, il PalaNesima tornerebbe a nuova vita diventando la casa di tantissime società sportive.
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