Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede anche 226 progetti di ricerca biomedica che accederanno agli oltre 262 milioni di euro di finanziamenti per la ricerca sanitaria messi a disposizione dal ministero della Salute. Il progetto si chiama Diplomat (Digital Platform for Omics and Artificial intelligence in Transplant and native rare renal diseases) e sarà sviluppato dal Dipartimento di Medicina dell’Università di Verona (diretto da Giovanni Gambaro), la Sezione di Anatomia Patologica del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca (diretta da Fabio Pagni) e dall’Unità operativa di Anatomia Patologica dell’ospedale Gravina di Caltagirone (diretta da Filippo Fraggetta).
Il progetto mira a superare i limiti diagnostici nel campo della patologia del rene attraverso una combinazione di digital pathology, intelligenza artificiale e scienze omiche. L’Anatomia patologica dell’Asp etnea entrerà così nel più ampio network del trattamento delle glomerulonefriti senza dimenticare la patologia legata ai trapianti renali. L’obiettivo è, infatti, offrire agli utenti che si rivolgeranno all’Unità di Anatomia patologica, un’attività diagnostica di eccellenza, di I e di II livello, per tutte le patologie renali rare, non neoplastiche. La quota parte destinata all’Anatomia patologica calatina prevede cospicui investimenti tecnologici e professionali, con i quali si darà ulteriore impulso al percorso di rinnovamento dell’Unità Operativa e del Dipartimento di Diagnostica di Laboratorio più in generale, entrambi diretti da Fraggetta.