CATANIA – La Polizia di Catania ha eseguito una misura di prevenzione patrimoniale disposta dal Tribunale di Catania, Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del procuratore della Repubblica e del questore di Catania, sottoponendo a sequestro beni immobili e imprese commerciali del valore di due milioni e mezzo di euro riconducibili a due esponenti apicali del clan catanese dei Cappello.[fvplayer id=”347″]
Si tratta di Giuseppe Salvatore Lombardo, 55 anni, e del figlio Salvuccio Junior Lombardo, di 28 anni, legati da diretti rapporti di parentela col capostipite dello stesso clan, Salvatore Cappello (detto “Turi”). Il provvedimento di sequestro ha riguardato 5 immobili a Catania, tra cui una lussuosa villa in località Ippocampo di Mare; un maneggio abusivo; 7 rapporti finanziari intestati ai due, ai loro conviventi e terzi interessati; due imprese commerciali, una nel settore della torrefazione e nel commercio del caffè e una attiva nel settore del commercio dei fiori, esercitata con stazionamento permanente nell’area davanti al cimitero di Catania, quest’ultima storicamente gestita dalla famiglia Lombardo, da cui ne scaturisce il soprannome “U ciuraru” ampiamente riconosciuto nell’ambiente criminale.
La pericolosità sociale dei due è legata ai loro innumerevoli precedenti di polizia e alle condanne definitive anche per associazione mafiosa. In particolare, Giuseppe Salvatore Lombardo, inteso “U ciuraru”, sorvegliato speciale, vanta condanne definitive per associazione mafiosa, ed è elemento ai vertici del clan Cappello, capeggiato dallo storico boss mafioso ergastolano Turi Salvatore, al quale risulta legato da stretti rapporti di parentela, essendone il cugino. Giuseppe Salvatore Lombardo è detenuto dal gennaio 2017 quando, nell’ambito dell’operazione “Penelope”, è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Catania.
Il suo stato di detenzione ha consentito negli ultimi anni al figlio Salvuccio Junior di accrescere ulteriormente il suo prestigio nell’organizzazione mafiosa Cappello, rappresentando un autorevole punto di riferimento, soprattutto per gli associati liberi appartenenti al gruppo criminale di Salvatore Massimiliano Salvo, inteso “u carruzzeri”, gruppo, quest’ultimo, al quale è storicamente legato Giuseppe Salvatore Lombardo.
Infatti, nel febbraio 2021, Salvuccio Junior Lombardo è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione “Minecraft”. Nel mese di settembre di quest’anno, è stato condannato alla pena della reclusione di 20 anni, condanna che segue di qualche mese quella che nel mese di giugno lo aveva già raggiunto in relazione all’operazione “Centauri”, per il quale era già stato condannato alla pena della reclusione a 15 anni, 9 mesi e 10 giorni. Quest’ultimo procedimento era scaturito da un contrasto sorto tra esponenti delle consorterie mafiose catanesi dei Cursoti e dei Cappello, culminato nell’agosto 2020 con l’omicidio a Librino di due “Cappelloti” e con il ferimento di diversi altri associati.
Le indagini e gli accertamenti patrimoniali condotti dalla Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile hanno consentito di verificare le loro posizioni economiche, permettendo di individuare anche cespiti patrimoniali e attività commerciali oggetto di intestazione fittizia, acquisiti attraverso il reimpiego di danaro proveniente dalle loro attività illecite. L’analisi dei flussi finanziari entrate-uscite di padre e figlio, sviluppata anno per anno per più di un decennio, ha evidenziato una forte sperequazione tra i loro redditi e quelli dei loro nuclei familiari e i beni, fittiziamente intestati a congiunti e terzi, comunque nella disponibilità dei Lombardo. Pertanto, in assenza di adeguate entrate lecite, sono stati ritenuti frutto e reimpiego dei proventi delle attività illecite commesse in seno al clan mafioso di appartenenza, in un arco temporale di accertata pericolosità sociale di oltre un decennio.