PALERMO – “Mercoledì prossimo dovrò rientrare in serata a Palermo da Roma, ma non ci sono più posti in aereo a causa della esiguità dei voli messi a disposizione da Ita. Rientrerò quindi da Napoli con la nave. E, come me, sono tanti i siciliani che si troveranno in questa stessa situazione. Mi chiedo: tutto ciò può essere considerato normale in un Paese come il nostro?”. Il presidente della Regione siciliana Renato Schifani comunica le sue difficoltà nel giorno in cui aveva già annunciato l’intenzione di denunciare all’Antitrust il “cartello” tra Ita e Ryanair sulla rotta Palermo-Roma, in quanto unici vettori a operare su quel percorso.
“Lo scandalo del caro voli che da tempo colpisce i siciliani deve trovare una risposta, immediata ed efficace”, aveva detto, annunciando che “la Regione Sicilia denuncerà la questione all’Antitrust, coinvolgendo i migliori avvocati esperti del settore, ma serve anche più attenzione da parte del governo e in particolare dal Mef. È inaccettabile che a minare il diritto alla mobilità dei cittadini sia una compagnia a capitale totalmente pubblico come Ita, impegnata in un cartello con Ryanair sulla rotta Palermo-Roma in quanto unici vettori a operare su quel percorso. Torno perciò a chiedere al governo di farsi sentire, e in particolare modo al Mef, al quale da tempo abbiamo posto anche altri temi urgenti su cui non abbiamo ancora ottenuto risposte. Il gran lavoro e l’encomiabile impegno del ministro Urso sulla vicenda Lukoil, con il salvataggio di migliaia di posti di lavoro, dimostrano che, volendo, i problemi possono essere risolti”.
E in vista delle vacanze natalizie, le persone che devono spostarsi dalla Sicilia fanno così i conti con il portafogli: un collegamento di andata e ritorno tra Catania e Roma può costare sino a 900 euro. E ci sono anche singolari paradossi: fare scalo a Francoforte può essere più conveniente che prendere un volo diretto, così come è stato documentato nel servizio del telegiornali di Antenna Sicilia e Telecolor.
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A tuonare anche le deputate e i deputati del Pd siciliani Maria Stefania Marino, Giovanna Iacono, Giuseppe Provenzano e Anthony Barbagallo, firmatari dell’interrogazione a risposta depositata in commissione al ministro degli Affari Europei, il Sud e Pnrr Raffaele Fitto e al ministro delle infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini: “Si registra purtroppo, come in occasione di ogni festività, un incremento esorbitante dei costi dei biglietti aerei che determina un aggravio per i siciliani che vivono fuori per lavoro e studio. Rientrare in Sicilia da Milano o da Roma sta raggiungendo cifre abnormi anche di 600 euro. Cittadini, associazioni dei consumatori, sindacati, hanno denunciato questa escalation dei prezzi con il formarsi di fatto di un ‘cartello’ da parte delle compagnie, che mantiene i prezzi dei biglietti per i vettori sulle rotte da e per Sicilia su cifre davvero insostenibili. In questa maniera si lede il principio della accessibilità alla mobilità penalizzando ancora una volta la Sicilia”.
“A questa dinamica non fa eccezione neppure Ita, la compagnia di fatto finanziata con risorse pubbliche. Lo stesso principio di continuità territoriale risulta compromesso a discapito dei viaggiatori. A tal proposito, si chiede di conoscere quali iniziative intenda assumere il governo, con la massima urgenza, per promuovere un incontro con le compagnie aeree al fine di riportare i costi dei biglietti a livelli di congruità e di accessibilità per tutti garantendo il diritto alla ‘raggiungibilità’ della Sicilia”, concludono.