REGGIO CALABRIA – “La serie tv tenta di dare un ulteriore messaggio contrario rispetto al ponte sullo Stretto, eppure non abbiamo mai visto alcun film o serie tV sul ponte Morandi di Genova che è crollato davvero: si continua a calpestare il Sud dove non si dovrebbe realizzare nulla con il pretesto della criminalità e fa tremendamente male che a farlo siano registi meridionali, a testimonianza di quanto sia diffusa la cultura autolesionista e masochista del meridione”. E’ quanto sostiene il Comitato ponte subito, intervenendo “nel dibattito sulla nuova serie tv ‘The bad guy’ in cui il ponte sullo Stretto di Messina crolla perché costruito dalla mafia”.
“Eppure – prosegue il comitato – a quest’ennesima stortura ha già risposto persino Nicola Gratteri, il più legalitario e giustizialista dei magistrati, che pochi giorni fa su La 7 a Otto e Mezzo ha detto chiaramente che ‘non si può rinunciare alle opere pubbliche solo perché c’è la mafia. Le opere pubbliche si devono fare se sono utili anche dove c’è la mafia, altrimenti la mafia diventa solo un alibi per non fare le cose. L’approccio di non fare opere pubbliche se c’è il rischio di infiltrazioni mafiose è sbagliato. Se io Stato, se io Governo, decido che l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria è utile, allora si fa. Un ministro lo ha chiesto proprio a me un anno fa, e io gli ho detto: ministro, lei la faccia che alla ‘ndrangheta pensiamo noi’. Rispetto alla serie tv ‘The Bad Guy’, invece, stupisce particolarmente che soltanto il ministro Salvini e altri esponenti della Lega si siano espressi in difesa del Sud: perché tutti i meridionalisti, i paladini del Mezzogiorno, i rappresentanti degli enti locali, i deputati, i senatori, i politici espressi da questa terra sono tutti rimasti in silenzio di fronte all’ennesima esaltazione dei più beceri luoghi comuni anti meridionali?”.