CALTANISSETTA – Operazione antidroga a Caltanissetta dove i carabinieri del Nucleo Investigativo e gli agenti della polizia hanno eseguito nove misure cautelari del gip, su richiesta della Procura, nei confronti di indagati per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, tentato omicidio, detenzione e porto d’arma comune da sparo. [fvplayer id=”387″]
Per due degli indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per sei la misura degli arresti domiciliari, mentre uno è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’inchiesta è stata portata avanti tra gennaio e maggio 2021. Sono oltre 50 i capi d’imputazione relativi ad altrettanti episodi di cessione di sostanza stupefacente (per lo più cocaina, ma anche crack, hashish e marijuana), che gli indagati avrebbero acquistato a Catania, Enna e Palermo per poi rivenderla a Caltanissetta.
Nell’ambito dell’indagine antidroga dei carabinieri, la Squadra mobile ha indagato sul ferimento di una persona nel giugno del 2021 che sarebbe stata colpita da uno degli indagati con colpi di arma da fuoco. Dagli accertamenti investigativi è emerso che l’arma sarebbe stata procurata da altri due degli indagati. La polizia, con la collaborazione della Squadra mobile di Bolzano, ha operato in Trentino Alto Adige per la cattura dell’indagato per il reato di tentativo di omicidio. In Belgio è stato eseguito un mandato di arresto europeo, emesso dall’Autorità Giudiziaria di Caltanissetta, nei confronti di uno degli indagati che si era trasferito lì.
L’episodio risale all’8 giugno dello scorso anno. A Caltanissetta, Nicola Carbone, indagato per tentativo di omicidio e arrestato oggi, avrebbe sparato al volto di un giovane, Erik Cocca, mentre quest’ultimo si trovava a bordo della sua auto. E’ quanto emerge dall’ordinanza che ha portato all’esecuzione di 9 misure cautelari nei confronti di altrettante persone. Secondo la ricostruzione degli investigatori, Nicola Carbone si trovava nell’auto guidata da Erik Cocca nel lato passeggero. A un tratto sarebbe sceso e, raggiunto il lato guida dall’esterno, avrebbe intimato a Cocca di scendere a sua volta dall’auto, puntandogli contro una pistola a salve trasformata in arma da sparo e caricata a piombini e proiettili. Al rifiuto di Cocca avrebbe sparato diversi colpi di pistola raggiungendo il volto della vittima.
Quest’ultimo si sarebbe dato alla fuga e l’esito sarebbe stato quasi certamente diverso se al posto dei piombini fosse stato raggiunto dai proiettili che invece, esplosi successivamente, lo hanno mancato. A fornire la pistola sarebbero stati altri due indagati, Francesco Maiorana e un altro complice tutt’ora ricercato. Cocca sarebbe stato attirato con la scusa della restituzione di una somma di denaro di cui era creditore. Sempre secondo quanto ricostruito dagli investigatori la Mercedes Classe A di sua proprietà sarebbe servita per andare a compiere altri crimini, cioè per recarsi a Catania ad acquistare stupefacente e compiere un agguato contro altre due persone.
Ma il tentato omicidio di Erik Cocca si è concluso con la sua fuga e a Carbone non sarebbe rimasto altro da fare se non tornare in città a piedi e nascondere la pistola in un cespuglio in via Borremans. Minacciato dal complice di riprendere l’arma e portargliela, Carbone avrebbe deciso, invece, di consegnare la pistola alla polizia. E così poi ha fatto. Nel frattempo la vittima aveva chiamato i carabinieri ed era stato raggiunto al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia dove gli esami avevano evidenziato la presenza di alcuni pallini conficcati al volto. Cocca era stato dichiarato guaribile in 20 giorni.
In carcere è finito Nicola Carbone di 26 anni, al quale viene contestato anche il tentativo di omicidio; agli arresti domiciliari Giuseppe Contino di 36 anni, Marco Manuel Giangreco di 25 anni e Andrea Bellia di 30 anni, Francesco Michele Pio Maiorana di 21 anni, Marco Nalbone di 24 anni e Alessia Contino di 29 anni. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Salvatore Luca Curatolo di 32 anni.