CATANIA – All’uscita dal Metropolitan centinaia di ragazzi si ritrovano davanti il busto che hanno appena visto in scena. Molti si avvicinano e lo toccano. Lo ha realizzato lo scultore cieco Felice Tagliaferri raffigurando Danilo Ferrari, il trentasettenne che parla solo attraverso gli occhi. I due sono i protagonisti di un commovente incontro tattile nel cortometraggio “Andrei bene per il cinema muto”, proiettato per cinque volte a Catania al termine dello spettacolo teatrale “Anima mundi”: un’accoppiata prodotta dall’associazione Nèon, sempre con la regia di Monica Felloni.
Più di tremila studenti, dalle elementari all’università, hanno assistito alle prime quattro rappresentazioni (la quinta era dedicata al pubblico di tutte le età). Tra di loro i tanti specializzandi del corso per le attività di sostegno agli alunni con disabilità. “Ho portato mio figlio – racconta la corsista Liliana Parisi – e mi ha davvero stupito. E’ stato attentissimo. Ha notato la diversità dei corpi, ma mi ha detto che tutti possono fare tutto, ognuno a modo proprio”.
Un messaggio da tanti anni al centro degli spettacoli di Nèon, che con Anima mundi porta sul palco anche attori disabili. “Questo tempo passato in teatro – dice Magda Agostino, insegnante dell’istituto San Giorgio di Catania – ci ha smosso dalla routine quotidiana e ci ha rimesso in discussione. Alunni che di solito sono difficili da gestire sono rimasti sempre in silenzio, a guardare uno spettacolo che scuote le coscienze e ci fa piangere”.
I ragazzi del liceo Ettore Majorana di San Giovanni La Punta ne hanno addirittura parlato in una inedita assemblea di istituto in platea al termine del primo matinée. “Sono questi – spiega la regista Monica Felloni – i momenti che ci riempiono di energia. Mentre siamo sul palco sentiamo tutta la partecipazione dei giovani e ci rendiamo conto di quanto siano migliori rispetto a quello che si dice di loro. Molti docenti ci hanno chiesto di rifarlo e per noi è il risultato più importante”.
(foto di Luca Di Prato)