Una vigilia di Natale e un 25 dicembre segnati dal caldo e temperature anomale anche 10° sopra la media soprattutto al Centro-Sud e in montagna. Massime da record, tra i 23 e i 25 gradi, potrebbero essere registrate localmente soprattutto in Sardegna (Cagliari) e Sicilia. Un trend, quello del periodo delle feste di fine anno, che è in linea con il quadro registrato fino ad ora per il mese di dicembre 2022 che potrebbe diventare il mese più caldo mai registrato dal 1800.
L’anticiclone africano, infatti, “si rafforzerà sempre più e potrebbe durare almeno fino al 27 dicembre”, afferma Tommaso Torrigiani, ricercatore del consorzio Lamma (Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale) che riunisce Regione Toscana e Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Una situazione che porterà cieli grigi e pioggerellina sulla Pianura Padana, il versante tirrenico e sul settore ligure, mentre il sole sarà prevalente in montagna, sul versante adriatico e sulle Isole Maggiori.
Su Alpi e Appennini lo zero termico sarà attorno ai 3.000 metri, valori quasi estivi, e localmente si potranno registrare anche punte di +12° rispetto alle medie del periodo. “Anche se non si raggiungeranno record assoluti – sottolinea Torrigiani – a rendere eccezionale la situazione è la persistenza dell’anticiclone che alza notevolmente la media delle temperature soprattutto al centro-sud”. Sopra i 1500 metri i valori termici sono stati di 3-4° sopra le medie stagionali, ma avvertono dal Cnr-Lamma, inverni come questi sono già capitati in passato. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it ha analizzato i dati dei principali aeroporti italiani calcolando il Natale più caldo degli ultimi 50 anni per alcune città italiane. Il 25 dicembre 2009 fu un Natale caldissimo su tutto il Centro-Sud.
Tra i record: Pescara con 24°, Catania 22°, Bari 21° e Roma 20°. Altra situazione anomala fu registrata nei primi anni settanta: nel 1973 Palermo segnò 22° e Bologna 20°. Torino, invece, registrò 3 anni fa il suo primato con 18°, mentre Milano raggiunse il picco del Natale più caldo nel 1977, con 17 gradi. Secondo gli esperti alcuni di questi record quest’annno potrebbero essere battuti, in particolare in Sardegna, Sicilia e al Centro-Sud, colpa anche del riscaldamento globale che sta colpendo anche lo Stivale. “Un caldo anomalo – conclude la Coldiretti – che rischia addirittura di far ripartire le fioriture, con il pericolo di esporle ai danni di un prevedibile forte abbassamento delle temperature e la perdita dei raccolti. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno già superato quest’anno i 6 miliardi di euro”.