MESSINA – Due fidanzati della provincia di Messina, il 25enne Nino Calabrò e la 20enne Francesca Di Dio, lui di Milazzo, lei di Montagnareale, sono stati trovati morti in una casa di Thornaby-on-Tees, comune della contea di North Yorkshire, in Inghilterra. Nino si era trasferito nel Regno Unito e lavorava come croupier al Grosvenor G Casino di Stockton-on-Tees, la ragazza era andato a trovarlo per le vacanze di Natale. A scoprire i corpi sono stati gli amici, ieri, preoccupati perché la coppia non rispondeva al telefono. La polizia britannica ha arrestato un 21enne sospettato di omicidio, detenuto in custodia cautelare.
Le forze dell’ordine hanno lanciato un appello a qualunque testimone possa aver notato alcunché di sospetto fra le 10 e le 11 del mattino di vicino all’abitazione, nell’edificio di un ex pub (il Royal George Pub). La Cleveland Police non ha confermato fino a oggi l’identità delle due vittime, rimbalzata invece dalla Sicilia da fonti italiane vicine alle loro famiglie.
Il 7 dicembre scorso nel loro ultimo post su Facebook facevano un occhiolino verso l’obiettivo dello smartphone. Erano fidanzati da più di tre anni, dal 27 settembre 2019, e nell’ultimo “boomerang” – un video breve che si ripete in loop -, girato nel pub The Thomas Sheraton, lei scriveva di essere innamorata. A corredo del post quattro cuori. Francesca aveva iniziato l’istituto d’arte, poi aveva lasciato la scuola per iscriversi a un corso da estetista. La madre è una casalinga, il padre lavora in campagna.
Nino, nonostante si fosse trasferito da oltre tre anni nel Regno Unito, era molto conosciuto a Barcellona Pozzo di Gotto (dove ha vissuto) e anche a Milazzo. Un ragazzo molto volenteroso, così lo descrivono gli amici, e amante del lavoro. Subito dopo il diploma conseguito all’Istituto Tecnico Industriale Maiorana di Milazzo aveva iniziato subito a lavorare nel campo della ristorazione. Successivamente, dopo l’iscrizione all’università, parlando con alcuni amici già trasferiti a Londra ha deciso di cercare fortuna in Inghilterra, dove ha trovato subito lavoro. Per le festività natalizie aveva chiesto alla fidanzata di raggiungerlo. La madre di Nino, Salvina Cappellano, originaria del quartiere marinaro di Calderà, opera nel campo del volontariato nella parrocchia di San Rocco. Il padre Salvatore invece è sottufficiale della guardia di finanza. Da cameriere Nino aveva lavorato in una pizzeria nel porto di Milazzo.