Nella piccola frazione di Ginostra è emergenza cenere. L’attività dello Stromboli, la cui colata lavica continua a raggiungere il mare, connessa ai venti che spirano nella zona, stanno trasportando una notevole quantità di cenere. Nella notte, rispetto ai giorni precedenti, il fenomeno si è intensificato e stamane le strade e le abitazioni si sono risvegliate sotto una densa coltre nera. Nel borgo i cittadini si sono messi all’opera per ripulire.[fvplayer id=”366″]
“Bisogna fare presto, prima che piova – sottolinea il ginostrese Gianluca Giuffrè -. Dai tetti delle abitazioni raccogliamo l’acqua piovane nelle cisterne. Il rischio è che diventi inservibile, compresa quella già depositata”. Intanto non si arresta lo sciame sismico nell’area tra Vulcano e Lipari, dove domenica si è verificato un terremoto di magnitudo 4.6. Stamane, dopo quelle dei giorni scorsi, è stata registrata una nuova scossa (la più intensa dopo quella di domenica). Ha avuto una magnitudo di 3.1 e, per fortuna, ha avuto un ipocentro a 293 chilometri di profondità.
Intanto, dal pomeriggio è in rallentamento la fuoriuscita di lava dal cratere nord. Il flusso continua a essere attivo nella parte alta della Sciara del Fuoco. Al momento, il fronte lavico si attesta a una quota di circa 600 metri sul livello del mare. Lo evidenzia l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, di Catania dopo che proprio personale ha effettuato un sorvolo aereo sul vulcano su un elicottero del secondo nucleo della Guardia costiera. I rilievi, oltre a individuare l’attuale stato del fronte lavico, hanno permesso di avere una visione sulla terrazza craterica dopo l’intensa attività degli ultimi giorni. Le immagini termiche non hanno, altresì, rilevato attività esplosiva nell’area craterica durante il sorvolo.