L’ictus cerebrale colpisce di meno al Sud, ma la sua incidenza raddoppia nel ceto con reddito medio-alto. Le epilessie sono invece da seguire con particolare attenzione soprattutto negli adulti perché possono essere secondarie e quindi rivelatrici di patologie tumorali ancora non manifeste. Sono solo due aspetti attuali di una scienza complessa come la neurologia che sono stati esposti durante il meeting “Cervello: aurora e tramonto” che si è svolto nella sala Dusmet dell’ospedale Garibaldi Centro di Catania, organizzato dall’Arnas e dall’Istituto medico psico-pedagogico “Lucia Mangano” in collaborazione con il Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale – Clinica Neurologica dell’Università di Pisa, presenti con il direttore Gabriele Siciliano e la specialista Erika Schirinzi. Responsabili scientifici dell’evento sono stati il primario emerito Antonino Pavone (nella foto a sinistra con Schirinzi e Siciliano) e il direttore del reparto di Neurologia, sempre del Garibaldi, Luigi Sicurella.
“Lo stroke è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie – ha riferito il direttore della Medicina Interna del San Marco, Benedetta Stancanelli – tra il 10 e il 12% di tutti i decessi sono legati nel nostro Paese a questo grave evento. E’ la prima causa di invalidità e la seconda di demenza”. La relatrice ha evidenziato anche come siano gli studi epidemiologici sulle malattie cardiovascolari ad aiutarci a capire la storia naturale della malattia, a identificare i fattori di rischio e i fattori prognostici, a conoscere le aree geografiche in cui la patologia è presente e, infine, a fornire elementi utili alla politica per sviluppare programmi atti a ridurre il rischio, la mortalità e la disabilità per stroke.
Il 40% di casi in meno riportato dal Ministero della Salute è legato alla prevenzione e alla informazione sui fattori di rischio modificabili: ipertensione, diabete, malattie del cuore, fumo, obesità addominale, iperlipidemia, inattività fisica, alcol, dieta e stress psicosociale e depressione. Importanti contributi scientifici sono stati anche dati dal neurologo dell’Asl 3 di Napoli, Pasquale Alfieri, che ha parlato della malattia di Parkinson e dei suoi sintomi non motori e dal direttore del distretto sanitario di Gravina di Catania, Carmelo Sambataro, che ha affrontato l’approccio alla disabilità sul territorio.