‘Sacchi di banconote’ trovati nelle perquisizioni della polizia giudiziaria in casa della vicepresidente del Parlamento europeo, la socialista greca Eva Kaili, ora agli arresti. Il dato, per il quotidiano belga Le Echo, chiarirebbe perché Kaili sia stata arrestata nonostante l’immunità parlamentare. L’immunità infatti decade in caso di flagranza di reato. Gli inquirenti belgi indagano su mazzette e regali dal Qatar per influenzare le decisioni del Parlamento europeo e in particolare per difendere la reputazione dei campionati mondiali di calcio. I media stanno rilanciando i video in cui Kaili sosteneva che il Qatar è “all’avanguardia nei diritti dei lavoratori”.
Ieri sono stati fermati quattro italiani: l’ex eurodeputato del Pd e di Articolo 1 Antonio Panzeri e il sindacalista Luca Visentini, ex dirigente della Uil in Friuli Venezia Giulia che da poche settimane è a capo della Ituc. Gli altri due fermati sono Niccolò Figà-Talamanca, segretario generale della ong No Peace Without Justice, e Francesco Giorgi, ex assistente parlamentare di Panzeri nonché compagno proprio della vicepresidente Kaili. L’inchiesta quindi si allarga. Davanti alla Corte d’Appello di Brescia, udienza di convalida dell’arresto di Maria Colleoni e Silvia Panzeri, moglie e figlia dell’ex eurodeputato, fermate ieri nell’abitazione di famiglia a Calusco d’Adda, in provincia di Bergamo. Accusate di favoreggiamento, sono ritenute ‘pienamente consapevoli’ delle attività del marito e padre e ‘persino del trasporto di doni’. Panzeri ‘è sospettato di essere intervenuto politicamente al Parlamento europeo a beneficio di Qatar e Marocco’.