“Non abbiamo discusso solo dell’inclusione” del ponte sullo Stretto di Messina nelle Ten-T, “che c’era già, so che è molto importante per il governo italiano, abbiamo discusso dei prossimi passi e ci siamo messi a disposizione. Aspettiamo un progetto solido per finanziare la prima fase di fattibilità e poi il progetto partirà”. La commissaria Ue per i Trasporti, Adina Valean, ha risposto così a una domanda sull’incontro con il vicepremier Matteo Salvini. “A parte avere una intenzione, bisogna avere una fase di preparazione e poi essere pronti per la costruzione effettiva”, ha evidenziato.
“La commissaria europea ai Trasporti, con cui ho cenato ieri, ha detto che il ponte sullo Stretto potrà essere co-finanziato almeno in una prima fase dall’Unione europea: un primo passaggio storico”, ha confermato Salvini, intervenendo in collegamento da Bruxelles al festival ‘L’Italia delle Regioni’ in corso oggi al Palazzo Lombardia di Milano.
“In manovra abbiamo rispristinato la società. Io mi assumo l’onore e l’onere di dare indicazioni poi ci sono ingegneri che lavorano, hanno lavorato e lavoreranno sul progetto. Penso che sia un’opera fondamentale per unire la Sicilia al resto d’Italia e l’Italia al resto d’Europa, crea lavoro vero. Spero che non ci siano i professionisti del no per bloccare queste e altre opere. Se tutto va come mi auguro e come l’Italia si augura, entro due anni partiremo con i lavori”, ha aggiunto Salvini.
Non si è fatto attendere il commento di Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra: “Il ministro Salvini ci comunica di aver cenato con la commissaria europea ai Trasporti, che gli avrebbe assicurato il co-finanziamento, da parte dell’Ue, del ponte sullo Stretto di Messina. Ma lui ha spiegato alla Ue che, mentre porta avanti la sua battaglia per la realizzazione di un carrozzone ormai anacronistico, che è già costato 1,2 miliardi di euro per dipendenti, gare e appalti vari e di cui si parla dal 1866, lo stesso Salvini ha azzerato il fondo sul trasporto rapido di massa e mette un freno al futuro del Paese?”.
Bonelli insiste: “C’è un pezzo di Italia che va ancora con le littorine, che impiegano sette ore per condurre i passeggeri a Taranto o a Reggio Calabria, riempiendo i vagoni del fumo derivante dalla combustione del gasolio e questo Salvini lo sa bene perché, per quanto provi a negarlo, ci sono le prove della sua precedente contrarietà al Ponte. Nella Legge di Bilancio 2023, è saltato il fondo previsto dalla Finanziaria 2019, art.1 comma 95, sul trasporto rapido di massa. Investimenti di 3 miliardi e 300 milioni l’anno che, dal 2023 al 2033, avrebbero finanziato diversi progetti per lo sviluppo e la sicurezza del trasporto pubblico di massa su cui ogni giorno si muovono migliaia di persone. A fonte di questo, si stima che la realizzazione del Ponte sullo Stretto avrà un costo di 8-10 miliardi di euro. Una spesa ingiustificabile per un’opera posta su una faglia ad alto rischio sismico, circa 7.3 gradi Richter, esposta a venti e correnti molto forti”.