CATANIA – Il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo, e la segretaria di Fp Cgil, Concetta La Rosa, esprimono “seria preoccupazione” per la revoca dell’incarico alla segretaria generale e direttrice generale del Comune di Catania, Rossana Manno, e per la contemporanea dichiarazione di incompatibilità del commissario straordinario Federico Portoghese. Cgil e Funzione pubblica chiedono perciò alla prefetta di Catania “l’immediata convocazione di un tavolo con le parti sociali e istituzionali, al fine di “risolvere immediatamente lo scontro istituzionale in atto e per consegnare alla città di Catania organi di governo e di controllo”.
“A Catania, dopo anni di assenza della figura del sindaco, sospeso per gli effetti della condanna penale di primo grado per peculato, si determina oggi un nuovo, grave vuoto nella guida amministrativa dell’ente. Stiamo assistendo a una crisi istituzionale senza precedenti – dicono De Caudo e La Rosa -. È un momento cruciale per gli uffici comunali che sono alle prese con le quotidiane emergenze e con la complessa gestione delle fasi di progettazione e realizzazione degli interventi del Pnrr. È inquietante che la città si ritrovi senza sindaco, senza giunta comunale, con un commissario straordinario dichiarato illegittimo, con la posizione vacante del segretario generale, del direttore generale e del responsabile per la Prevenzione della corruzione e per la trasparenza”.
Per i sindacati “dipendenti e dirigenti si trovano senza guida né riferimenti, con il serio rischio che si possano perdere risorse, che si ritardi nella presentazione di progetti, che non si affrontino alcuni nodi amministrativi importanti, con il serissimo rischio che in questo vuoto di potere, di garanzia e di controllo sguazzino i portatori di interessi opachi, illeciti o addirittura mafiosi. Sarebbe gravissimo se dietro questa crisi istituzionale vi fossero davvero interessi politici legati al controllo dell’attività amministrativa, in vista dei fondi milionari del Pnrr e delle imminenti elezioni amministrative. Si tratterebbe di comportamenti irresponsabili, le cui conseguenze rischiano di provocare enormi danni alla città e ai suoi cittadini più vulnerabili. Atti che si riverberano anche sulla governance della città metropolitana, nel pieno della crisi di Pubbliservizi”.