E’ di origini siciliane il detenuto che ieri si è suicidato nel carcere di Terni. Il sindacato autonomo polizia penitenziaria segnala che “l’uomo era rimasto coinvolto nel pomeriggio in una rissa con alcuni ristretti campani dopo che ad uno di questo era stato rinvenuto, in un pacco pervenuto dai familiari, un telefonino”. “Le ragioni della rissa non si conoscono, ma in serata il detenuto siciliano si è tolto la vita in cella. Purtroppo il pur tempestivo intervento degli agenti non ha potuto evitare che il ristretto riuscisse a togliersi la vita – afferma il segretario del sindacato dell’Umbria, Fabrizio Bonino -. Gli istituti penitenziari hanno l’obbligo di preservare la salute e la sicurezza dei detenuti, e l’Italia è certamente all’avanguardia per quanto concerne la normativa finalizzata a prevenire questi gravi eventi critici – afferma il segretario generale del Sappe, Donato Capece – Ma il suicidio di un detenuto rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di polizia e per gli altri detenuti e sconforta che le autorità politiche, penitenziarie ministeriali e regionali, pur in presenza di inquietanti eventi critici, non assumano adeguati ed urgenti provvedimenti”
Detenuto siciliano si suicida a Terni
Il Sappe: "Servono provvedimenti urgenti e adeguati"