Chi lo ha conosciuto nella clinica palermitana La Maddalena descrive Matteo Messina Denaro gentilissimo, elegante, parlare forbito, foulard al collo come appare in una vecchia foto in possesso degli investigatori. Sempre impeccabile, andava in clinica dove era sottoposto a tampone e a elettrocardiogramma prima del ciclo di chemio. Il mafioso dunque appariva un dandy così com’era stato descritto nella leggenda che ha accompagnato la sua latitanza. Dopo il tampone per il Covid attendeva l’esito nella sala congressi adibita a sala d’attesa e poi entrava nel reparto day hospital. Dopo l’operazione al fegato Matteo Messina Denaro aveva ringraziato il personale sanitario della Maddalena complimentandosi coi medici.
“Amo stare solo, ma piace vivere, mi piacciono le cose belle”, aveva detto il boss scambiando quattro chiacchiere con i sanitari. Nessuno alla Maddalena ricorda accompagnatori di Messina Denaro che non avrebbe ricevuto visite durante il ricovero. “Era un uomo garbato, a modo suo sofisticato – dice un sanitario -. Nessuno poteva sospettare fosse un boss ricercato accusato di stragi e omicidi. Era sempre gentilissimo, calmo, sorridente. Aveva un suo stile”.