Due genitori su tre sono d’accordo con le critiche mosse dalla famiglia finlandese che ha deciso di lasciare la Sicilia per trasferirsi in Spagna, a causa di un sistema scolastico giudicato non all’altezza. A rivelarlo è un sondaggio della Tecnica della Scuola, a cui hanno partecipato oltre mille lettori, la maggior parte dei quali insegnanti, equamente distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Rispetto alle parole severe della famiglia Mattson, espresse a Siracusa in una lettera (“Mio figlio di 14 anni – ha spiegato la madre – conosce l’inglese meglio dell’insegnante e i piccoli non escono mai dall’aula, perché non è prevista attività all’aperto”), quasi l’80% dei genitori si è ritrovato nelle ragioni che hanno spinto il nucleo familiare scandinavo ad abbandonare l’Isola, mentre tra i docenti e i dirigenti scolastici più del 40% non ha sposato le criticità fatte emergere dalla mamma pittrice finlandese.
Significativi alcuni commenti, a testimoniare il malcontento per la nostra scuola anche tra le famiglie italiane. Un lettore ha scritto: “Entrano alle 8.20 (seconda elementare), escono alle 16.20, il pomeriggio dovrebbero fare in parte i compiti e stare all’aperto invece fanno lezione anche il pomeriggio. Venerdì compiti a casa questo vuol dire una condanna a passare anche il weekend sui libri, per poi portarli tutti in neuropsichiatria perché hanno disturbi dell’attenzione. Secondo me li stressiamo troppo, almeno il weekend lasciamoli in pace”.
Un altro lettore ha detto che il giudizio è negativo “non per scelta dei docenti, ma a causa del sistema scolastico e delle strutture scolastiche. I docenti e dirigenti fanno i conti con ciò che hanno a disposizione o è loro permesso”. Severissimo un altro lettore: “La scuola italiana fa schifo. Le famiglie devono affrontare le spese di ripetizioni per aiutare i ragazzi in strutture fatiscenti. Insegnanti esauriti, dirigenti peggio. Tutto molto triste”. Un altro ancora reputa che nelle nostre scuole “sicuramente servono più spazi all’aperto e più palestre”. A rispondere al sondaggio sono stati per il 57% i docenti, per il 30,4% i genitori, per l’1,6% i dirigenti scolastici e il resto la categoria “Altro” (Ata, studenti, ecc.).
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