Faceva la spesa come un cittadino qualunque Matteo Messina Denaro e col carrello girava in uno dei supermercati di Campobello di Mazara, scegliendo alimenti e detersivi. I carabinieri del Ros hanno acquisito le immagini di videosorveglianza del negozio: un ulteriore riscontro che il capomafia arrestato lunedì vivesse nel covo di vicolo San Vito acquistato per suo conto da Andrea Bonafede, il geometra che gli aveva prestato l’identità.
Nell’appartamento infatti è stato trovato, il giorno dopo il blitz, un sacchetto del supermercato. E sempre nel covo sarebbe spuntato uno scontrino del negozio di qualche giorno precedente all’arresto. Elementi ulteriormente confermati dalle immagini del sistema di sorveglianza da remoto dell’auto usata dal capomafia che hanno immortalato Messina Denaro mentre usciva con la spesa.
“Ricordo di una sagoma con un cappello che era nei corridoi, ma non abbiamo avuto contatti”, dice uno dei sei dipendenti del punto ‘Coop’ di viale Risorgimento. Lunedì mattina i carabinieri hanno sequestrato l’intero hard-disk dove vengono registrare le immagini delle telecamere a circuito chiuso. Qualche giorno prima dell’arresto il boss sarebbe stato nel punto vendita per fare la spesa, acquistando poche cose. “Non siamo sicuri che il giorno in cui questo signore è entrato fosse sabato”, aggiunge il dipendente.
Intanto si allunga la lista dei fiancheggiatori del boss finiti sotto indagine. Nel registro sono stati iscritti Vincenzo e Antonio Luppino, figli di Giovanni, l’incensurato che ha accompagnato il capomafia alla clinica La Maddalena, dove entrambi, lunedì, sono stati arrestati. I carabinieri hanno perquisito le abitazioni dei due Luppino: nell’appartamento di Vincenzo è stata trovata una sorta di stanza nascosta che stata perquisita ed è risultata vuota. Nei giorni scorsi in un’area recintata di proprietà dei Luppino la polizia ha trovato la Giulietta utilizzata dal boss per i suoi spostamenti.