PALERMO – Un sequestro di beni per un valore complessivo di 700 mila euro è stato effettuato dai carabinieri nei confronti di Michelangelo Maurizio Lesto ed agli eredi di Vincenzo Urso.
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L’attività d’indagine, disposta dalla Procura di Palermo, è stata effettuata dal Nucleo investigativo dei carabinieri. Michelangelo Maurizio Lesto, soggetto considerato vicino alla famiglia mafiosa di Bagheria ed indagato nel 2013 nell’ambito dell’operazione “Argo” per scambio elettorale politico-mafioso, è stato condannato a sette anni di reclusione. Nel 2019 è stato arrestato per intestazione fittizia e reimpiego di denaro di provenienza delittuosa, in particolare per aver fittiziamente intestato la società “Nerone Group srl a Riccardo Oliveri, diventandone il socio di fatto, in virtù di un conferimento occulto di 40 mila euro di provenienza illecita, così tentando di sottrarre la società e tale somma di denaro a possibili misure di prevenzione patrimoniali. Il provvedimento di sequestro riguarda l’impresa individuale intestata alla moglie, “Impellizzeri Cristina”, avente sede legale a Bagheria, con attività di discoteca e sala da ballo e intrattenimento, prevalentemente durante il periodo estivo, operante presso la struttura denominata “Villa Cavarretta”, nonché il relativo complesso dei beni costituiti in azienda, del valore complessivo di 200mila euro.
Vincenzo Urso, deceduto nel dicembre del 2020, era stato invece arrestato nell’ambito del blitz “Nuova Alba”” con l’accusa di aver fatto parte della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia, rivestendo un ruolo di spicco all’interno del sodalizio, occupandosi in particolare del settore delle mediazioni immobiliari, nell’ambito del quale acquisiva posizione di monopolio, grazie allo sfruttamento del potere mafioso, svolgendo attività estorsiva ai danni di imprenditori edili, imponendo provvigioni di valore molto superiore alla media e garantendo il controllo di Cosa nostra sulle attività di lottizzazione immobiliare. Il provvedimento di sequestro, emesso nei confronti dei suoi eredi, riguardato beni per un valore complessivo di 500 mila euro.