Nessun dietrofront del governo sui carburanti e tentativi di mediazione tutti falliti: scatta così alle 19 lo sciopero di 48 ore dei benzinai con le associazioni di categoria che avevano chiesto al governo Meloni un ripensamento sul decreto Trasparenza sui prezzi dei carburanti, aspettando un segnale positivo fino a un minuto prima della chiusura. Ma Giorgia Meloni, da Algeri, è stata categorica: “Il provvedimento è giusto, non si torna indietro”, chiarendo che “nessuno vuole colpire la categoria. Li abbiamo convocati già due volte – ha proseguito il presidente del Consiglio – il governo non ha mai immaginato provvedimenti per additare la categoria dei benzinai, ma per riconoscere il valore dei tanti onesti. Pubblicare il prezzo medio è di buon senso”. Alle 19 sulla rete ordinaria e dalle 22 sulle autostrade i distributori, anche self service, saranno chiusi per due giorni.
Insorgono le associazioni dei consumatori: il Codacons ha presentato un esposto contro i benzinai ipotizzando l’interruzione di pubblico servizio. Secondo l’Unione nazionale consumatori “la lobby dei benzinai ha già vinto, visto che il governo si è già rimangiato il decreto, riducendo le multe”. L’associazione è pronta a denunciare alla Commissione di garanzia sullo sciopero ogni violazione della regolamentazione del settore e invita il governo a far intervenire prefetti e governatori.