L’ex assessore al Turismo della Regione siciliana rompe il silenzio sul caso Cannes. Manlio Messina difende il suo successore Francesco Scarpinato e prova a spiegare i passaggi istituzionali che hanno creato uno scandalo in merito alla mostra milionaria per la promozione della Sicilia al festival del cinema.
“In merito all’edizione del 2023 – spiega Messina – la proposta della Regione alla società Absolute Blue, la contrattazione, i termini su quanto spendere e come spendere quei soldi, tutto viene fatto in un arco temporale che va dal 20 ottobre all’11 novembre, ovvero quando io non sono più assessore al Turismo e non lo è ancora Scarpinato. L’assessore al Turismo ad interim, in attesa delle nuove nomine, era proprio il governatore Schifani”.[fvplayer id=”440″]
Messina avvalora la sua tesi presentando pubblicamente per la prima volta le carte che avrebbe voluto mostrare prima che scoppiasse il caso mediatico al presidente della Regione. Nella lunga intervista rilasciata al nostro sito, respinge tutte le accuse: dal sistema di scatole cinesi alle posizioni dominanti del suo partito nel settore del turismo in Italia.
“Ho aspettato che il governatore guardasse le carte e capisse che Scarpinato non aveva responsabilità – aggiunge Messina -. A questo punto o Schifani non ha guardato le carte, e questo sarebbe gravissimo, oppure non le ha sapute leggere”.
Tra carte e documenti, sembra proprio che la polemica tutta interna al centrodestra possa mettere seriamente a rischio il rapporto tra il presidente della Regione e il principale partito della sua maggioranza